Economia

La Nasa sperimenta l'aereo elettrico del futuro: la fusoliera è…

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innovazione

La Nasa sperimenta l'aereo elettrico del futuro: la fusoliera è made in Campania

Raro che la Nasa affidi commesse ad aziende che non siano americane. Ancora più raro che l'agenzia spaziale a stelle e strisce dia libero accesso ai risultati delle proprie ricerche a soggetti imprenditoriali stranieri. Ma Tecnam, storica impresa del polo campano dell'industria aereonautica con quartier generale a Capua e 200 collaboratori, in provincia di Caserta, per quanto incredibile possa sembrare porta a casa entrambi i risultati: una manciata di giorni fa la Nasa l'ha infatti scelta come fornitore del LEAPTech, progetto da 10 milioni di dollari che, entro i prossimi due anni, porterà alla nascita di un rivoluzionario aereo elettrico a 18 motori.

Il P2006T, ultraleggero quattro posti in allumino dell'azienda casertana in commercio dal 2009, è stato selezionato come modello di riferimento per la produzione della fusoliera dell'innovativo velivolo. Tecnam fornirà insomma alla Nasa, a scopo di test, un P2006T completo e, quindi, la fusoliera su cui verrà istallata l'ala prodotta dalle americane Joby ed Es Aero. L'impresa italiana l'ha spuntata su una concorrenza composta dall'austriaca Diamond (qui il modello di riferimento era il Da 42) e la stessa Joby che proponeva alla Nasa la creazione di una fusoliera ad hoc. A luglio di quest'anno, nella base di Edwards California, partiranno i voli di prova del P2006T da test, la fusoliera dedicata sarà consegnata a inizio 2016, mentre per i primi mesi del 2017 è previsto il primo volo del velivolo elettrico a 18 motori che potrebbe rappresentare il primo passo verso una rivoluzione in chiave ecologica ed economica del trasporto aereo.

Che cosa ne ricava da questa partnership l'azienda campana? «Tanto per cominciare – risponde Fabio Russo, responsabile ricerca e sviluppo di Tecnam – lavorare con la Nasa comporta ricadute in termini d'immagine eccezionali per chi fa il nostro mestiere. Inoltre, l'agenzia spaziale americana metterà a nostra disposizione i risultati dei test che verranno effettuati sul nuovo aereo a 18 motori. Se, insomma, in un futuro prossimo Tecnam deciderà di immettere sul mercato un velivolo di queste caratteristiche potrà agevolmente partire dal know how acquisito in questa sperimentazione». Particolare non di poco conto: è rarissimo che la Nasa dia accesso ai risultati delle proprie attività di ricerca ad aziende non americane. Si va insomma verso una nuova «evoluzione» del P2006T, aereo del quale negli ultimi cinque anni si sono venduti 180 esemplari in tutto il mondo, con una clientela costituita nel 70% da scuole di volo, nel 15% da privati e nel rimanente 15 per cento da enti governativi. Vantaggioso anche in termini di prezzo: la versione base costa 400mila euro, mentre i velivoli direttamente concorrenti di altre case di produzione partono da un prezzo che è quasi il doppio di questa cifra.

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