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Gli Stati Uniti tengono a galla l’export italiano, precipita la…

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coMMERCIO ESTERO

Gli Stati Uniti tengono a galla l’export italiano, precipita la Russia

Dollaro e navi. La corsa del biglietto verde, a cui si aggiunge qualche maxi-ordine marittimo proprio verso gli Stati Uniti, spinge verso l’alto l’export extra-Ue di febbraio, in crescita del 7,1% su base annua, del 4,5% rispetto al mese precedente. Un progresso interamente targato Washington, capace di assorbire merci per 3,2 miliardi di euro, oltre un miliardo in più rispetto allo stesso periodo del 2014. In assenza di questo “assegno” il bilancio globale sarebbe in effetti stato negativo per una manciata di milioni, appesantito dall’ennesimo brusco calo in Russia (-28,5%) e dalla frenata di altre aree chiave per le nostre vendite come Africa Settentrionale (-7%), America centro-meridionale (-2,5%) e Cina (-7,7%). La corsa degli Usa, un +49,3% che però si dimezza escludendo dal calcolo le navi, riesce tuttavia a riportare in attivo il bilancio globale, facendo realizzare al nostro export extra-Ue il miglior risultato in termini di trend dallo scorso settembre ma soprattutto il miglior dato di sempre per un singolo mese in termini assoluti, se si guarda ai dati destagionalizzati (15,8 miliardi di euro).

Tra i settori, spicca la crescita dei beni strumentali (navi, appunto) con l’unica nota negativa rappresentata ancora una volta dall’energia, giù di 24 punti.

Al netto dell’energia le importazioni salgono in modo cospicuo (+10,4%) con una ripresa corale a doppia cifra che, ad eccezione dei beni intermedi, abbraccia tutti i comparti produttivi, lasciando intendere una possibile ripresa in atto del ciclo di consumi e investimenti.

L’energia, tuttavia, spinge in basso ancora una volta la cifra globale delle importazioni (-4,1%), facendo lievitare l’avanzo commerciale del mese a quota 2,8 miliardi, 1,3 in più rispetto allo stesso mese del 2014.

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