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Aeroporti, Bologna corre verso Piazza Affari con oltre 6,5 milioni di…

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Trasporti

Aeroporti, Bologna corre verso Piazza Affari con oltre 6,5 milioni di passeggeri

Una crescita ininterrotta da tre anni, fino a superare quota 6,5 milioni di passeggeri; un utile netto che schizza a 7 milioni di euro, con un balzo del 77% rispetto al 2013; la mission che segnerà la grande svolta, lo sbarco in Borsa: sempre più vicino; e una certezza: “Tutte le risorse della privatizzazione saranno destinate allo sviluppo del nostro scalo”, dice Enrico Postacchini, presidente di Sab, che gestisce l'aeroporto Marconi di Bologna.

Non c'è spazio per salvataggi di altri scali regionali in crisi, come il piccolo scalo di Parma, nei progetti della società controllata dalla Camera di Commercio, azionista di maggioranza, che dal capoluogo emiliano domina un bacino potenziale di 11 milioni di utenti, tra Emilia Romagna, Sud del Veneto, alta Toscana, parte delle Marche. Chiude il bilancio 2014 con un fatturato di oltre 71 milioni, brilla per grado di connettività con l'Europa e con il mondo, tanto da guadagnarsi il quarto posto in Italia, dopo Milano, Roma e Venezia. E raccoglie i frutti dell'ultimo piano di investimenti triennale, piano da 46 milioni (nuovo terminal, miglioramento dei processi operativi, nuova offerta commerciale) rispettando le tappe del cronoprogramma che l'avvicina all'obiettivo di indossare le vesti di matricola di Piazza Affari, rivendicando anche la certosina cesura dell'indebitamento, sceso a 17,5 milioni, quasi la metà rispetto all'esercizio precedente.

La conferma della solidità patrimoniale e finanziaria. “Lo scalo gode di uno stato di salute che va anche oltre le nostre aspettative”, dice Postacchini. Nell'ultimo anno si è ritrovato, di fatto, solo. Con Forlì chiuso, dopo il fallimento, Rimini per sei mesi in esercizio provvisorio, dopo la bancarotta di Aeradria, Parma in cattivissime acque, con appena 200mila passeggeri, il futuro ipotecato, la ricerca di sponde istituzionali o di altri scali interessati ad allargare il raggio d'azione. Ipotesi, quest'ultima, che Sab nemmeno prende in considerazione. Per poi mettere tutto nelle mani della Regione, che del Marconi ha una quota dell'8,8%, insufficiente a conferirle un forte potere di negoziazione per realizzare un sogno decennale (un sistema aeroportuale integrato) rimasto sempre e solo, appunto, un sogno.

Con nuovi collegamenti in arrivo, l'aeroporto bolognese continua a correre più veloce degli altri scali italiani ed europei. L'incremento dei passeggeri del 6,2% supera la media italiana, ferma al 4,5, e pure, anche se di poco, quella europea (5,8%).

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