Economia

Turismo, lo spread con Madrid vale 14 miliardi

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Industria

Turismo, lo spread con Madrid vale 14 miliardi

  • –Luca Orlando

I DATI

Per Francia e Spagna

l’esborso per ogni

visitatore dall’estero

è oltre 900 euro,

l’Italia è ferma a 681 euro

Cernobbio (Co)

Quattordici miliardi all’anno.Il bonus sarebbe in effetti ampio, ben oltre il beneficio nei nostri conti pubblici legato al calo degli spread, superiore ai maggiori consumi indotti dal calo del greggio o alle esportazioni aggiuntive innescate dal super-dollaro. Un “tesoretto” di cui l’Italia potrebbe facilmente appropriarsi se solo fosse in grado, nel turismo, di imitare la Spagna.

Risorsa pregiata, quella dei visitatori stranieri. Che per fortuna - come sintetizza il rapporto di Confturismo-Confcommercio presentato ieri nel forum di Cernobbio - in Italia sono costantemente lievitati negli anni, a dispetto della crisi. Nel corso del 2014 si tratta di oltre 50 milioni di arrivi (dai 42 del 2008), che hanno dato origine a 34 miliardi di euro di spesa. Ed è proprio qui il problema, nell’esborso pro-capite, drammaticamente più basso in Italia rispetto a quanto accade dai nostri concorrenti. Per Spagna e Francia il dato è di oltre 900 euro per arrivo mentre l’Italia è ferma a quota 681 euro, penalizzata da un soggiorno medio più breve, un giorno e mezzo in meno rispetto a Madrid. Che non a caso, con numeri di visite solo leggermente superiori ai nostri, riesce ad incassare 49 miliardi, 14 in più rispetto a noi. Se solo riuscissimo ad imitare questo modello - conclude lo studio di Confcommercio - per il nostro Paese ci sarebbe un punto di Pil in più. «Dobbiamo valorizzare ciò che abbiamo - spiega il presidente di Confturismo Luca Patanè - e cercare di investire di più nel Sud, che attrae solo il 12% del turismo estero. Il bilancio dell’Enit è “peanuts”, noccioline rispetto ai nostri concorrenti, per rilanciare il settore servono soldi veri: vorrei più fatti e meno chiacchiere». I fatti, a Cernobbio prova a portarli il ministro dei beni culturali e del turismo, annunciando non solo il varo definitivo del nuovo statuto dell’Enit, «ora più moderno ed efficace», ma anche il via libera agli sgravi fiscali per la digitalizzazione delle strutture ricettive e per la riqualificazione della nostra industria alberghiera.

«Dobbiamo saperci raccontare meglio all’estero - spiega Dario Franceschini - con Expo e Giubileo che rappresentano due grandi occasioni anche per un cambio di marcia psicologico: in Cina a breve arriveremo a quota 1,5 milioni di biglietti venduti per l’Esposizione Universale, nel complesso prima del via arriveremo a dieci milioni».

Portati qui anche grazie alle nuove rotte di Alitalia, con l’ad Silvano Cassano che annuncia da parte del socio Etihad 700 milioni di investimenti nei prossimi tre anni. «Il nostro turismo ha bisogno di una compagnia di bandiera forte - spiega Cassano - e noi stiamo investendo in questa direzione, con il wi-fi a bordo, un rilancio totale della ristorazione a bordo, nuove rotte e nuovi aerei potenzialmente disponibili in tre mesi».

Bene l’Expo - spiega l’ad del Fondo Strategico Italiano Maurizio Tamagnini, ma l’Italia deve concentrarsi anche su altro, «non aspettando, dopo il 2015, le Olimpiadi del 2024, perché abbiamo tantissimi eventi da valorizzare».

«La nostra offerta - conclude Franceschini - non ha paragoni al mondo: spero che anche noi italiani, bombardati da notizie negative e pregiudizi che ci hanno tolto l’orgoglio nazionale, riusciremo a guardare nei prossimi mesi l’Italia con gli stessi occhi stupiti e ammirati dei viaggiatori di altri paesi. Se riusciamo a farlo, forse riusciremo a cambiare il paese».

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