Economia

Perché l’e-commerce italiano risponde ad Amazon colpo su colpo

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dopo l’operazione yoox/net-a-porter

Perché l’e-commerce italiano risponde ad Amazon colpo su colpo

Yoox è un successo europeo, italiano, bolognese. Il fondatore, Federico Marchetti, ha dimostrato che non è impossibile costruire in Europa una piattaforma di commercio elettronico che faccia utili e regga la concorrenza dei giganti americani. Amazon in testa. Anzi, per la verità è del tutto possibile far nascere in Italia una piattaforma internettiana capace di innovare nei modelli di business, nella logistica, nell'immagine e persino nell'uso avanzato della robotica.

Certo, si può riuscire in una impresa simile se si ha una preparazione vera, una propensione ai fatti più che agli annunci, una disponibilità a cedere al mercato la maggioranza delle azioni per ricevere i mezzi finanziari necessari a investire nell'innovazione e nella crescita. Oltre a tutto questo ci vuole un'interpretazione dell'opportunità offerta da internet che sia identitaria, diversa, difendibile. La moda e il design, per Marchetti, hanno costituito il mondo di senso che altri potevano attaccare ma non facilmente conquistare: perché in quel contesto, la sua Yoox è un leader e un grande operatore.

L'approccio standardizzato di Amazon unito alla sua potenza logistica, tecnica e finanziaria, è certamente una costante minaccia. E non per niente, pur a lungo riluttante, Marchetti accetta di considerare ancora una possibile fusione con Net-à-porter, azienda più giovane della sua, altrettanto grande, forse non altrettanto leader. E incapace, finora, di generare utili. A differenza della Yoox, che fa profitti da una dozzina d'anni, dopo i tre canonici di perdite seguiti alla nascita del 2000.Le piattaforme, peraltro, sono condannate a crescere e innovare, visto il contesto competitivo tanto acceso che caratterizza la rete. E non stupisce che Yoox debba mettere in cantiere il lavoro di razionalizzazione che seguirebbe una fusione pur di conquistare mercato e difendere le posizioni. E che Marchetti probabilmente si troverà ulteriormente diluito.

D'altra parte, già oggi la sua guida è garantita più dalle sue riconosciute capacità che dal peso delle sue azioni. E anche questo è un insegnamento, per una quantità di aziende che si sono trovate a dover limitare la propria crescita perché il proprietario non intendeva perdere la maggioranza. Nel contesto di internet una limitazione strategica come quella è particolarmente dannosa. ll caso di Marchetti dimostra che costruire una piattaforma solida e importante a partire dall''Italia è possibile. Nonostante tutte le difficoltà che il «sistema paese» pone alle imprese, in realtà, l'opportunità si può cogliere. In questo settore si dimostra che il lamento serve meno della qualità dell'approccio imprenditoriale. E che una maggiore conoscenza del web da parte delle imprese è necessaria a esplorarne le opportunità. La recente aggregazione di Tamburi con Digital Magics e Talent Garden dimostra che questa convinzione è destinata a farsi strada nel capitalismo italiano.
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