Economia

Pmi, nuova moratoria sui mutui

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Pmi, nuova moratoria sui mutui

  • –Carmine Fotina

ROMA

Durerà un anno la nuova moratoria dei mutui per le Pmi. Dopo diversi incontri, l’Abi e le associazioni delle imprese hanno firmato, oltre all’intesa sui consumatori (si veda l’articolo accanto), il nuovo “Accordo per il credito” alle imprese che si compone di tre parti: sospensione e allungamento dei finanziamenti; finanziamento di progetti di investimento e patrimonializzazione; smobilizzo dei crediti vantati nei confronti della Pa. Una clausola impegna poi le parti a sottoscrivere un accordo con l’Agenzia delle entrate per concedere anticipazioni bancarie alle imprese che hanno richiesto rimborsi di crediti fiscali, previa attestazione di certezza e liquidità rilasciata dalla stessa Agenzia (si veda Il Sole 24 Ore del 22 marzo).

Su investimenti e debiti Pa si prevedono due distinti plafond per ognuno dei quali l’obiettivo è fissato a 10 miliardi. Venti miliardi totali che possono includere risorse residue delle precedenti iniziative siglate in questi campi tra banche e imprese. L’accordo è stato siglato da Abi con Confindustria, Rete Imprese Italia, Alleanza Cooperative, Cia, Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra e si applica solo a Pmi “in bonis”, che non devono avere sofferenze, inadempienze probabili o esposizioni scadute o sconfinanti da oltre 90 giorni.

La moratoria

Le attese per l’Accordo sono state in parte ridimensionate. Le nuove regole europee sugli accantonamenti degli istituti di credito – ragionano banche e imprese - avrebbero di fatto reso impraticabile un’intesa più generosa come nelle previsioni: per le aziende che offrono minori “garanzie” di solidità, a fronte della sospensione del pagamento delle rate dei mutui (per la parte di quota capitale), potrà essere applicato un tasso d’interesse. La sospensione, inoltre, durerà un anno rinnovabile entro il 2017 anziché i 3 anni prefigurati dalla legge di stabilità con una norma che chiamava in causa direttamente anche il ministero dell’Economia e il ministero dello Sviluppo. M5S, che aveva promosso la norma della Stabilità, ha subito richiesto al premier e ai ministeri competenti di riaprire il tavolo.

La moratoria appare dunque la parte più delicata dell’accordo, per la quale si prevede il passaggio per una valutazione all’Eba (l’Autorità bancaria europea). L’operazione di sospensione è realizzata allo stesso tasso d’interesse originario solo se l’impresa non registra difficoltà nel rimborso del prestito o se ha comunque la copertura del Fondo centrale di garanzia. In tutti gli altri casi, la banca potrà applicare un tasso d’interesse entro il limite dello 0,75%. Trascorsi due anni, se l’impresa nel frattempo è stata regolare nel rimborso, al finanziamento tornerà ad essere applicato il tasso originario.

Nell’accordo trova spazio anche la possibilità di prorogare il piano di ammortamento dei mutui e l’allungamento a 9 mesi delle scadenze del credito a breve termine e del credito agrario.

Investimenti e crediti Pa

Il “Plafond Imprese in sviluppo”, fino a 10 miliardi, servirà a favorire finanziamenti per investimenti in beni strumentali, sia materiali che immateriali, anche attraverso la “Nuova Sabatini”. Il Plafond potrà essere impiegato inoltre per finanziare l’incremento del capitale circolante necessario agli investimenti.

Lo stesso obiettivo, 10 miliardi, viene fissato per lo smobilizzo di crediti della Pa mediante tre modalità: sconto pro soluto, anche con garanzia dello Stato,anticipazione con cessione (anche con sconto pro solvendo), anticipazione senza cessione. I crediti dovranno essere certificati e l’anticipazione non potrà essere inferiore al 70% dell’ammontare.

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