«Ben vengano nuovi investimenti, sia pubblici che privati, senza dimenticare però la garanzia della concorrenza». Il presidente di Aiip, Associazione degli Internet provider, si è espresso così, a proposito del piano per la banda ultralarga del governo, ieri a Roma durante un convegno sul futuro della rete.
Aiip conta attualmente oltre 50 aziende iscritte (su un totale di oltre 300 del settore), per un totale di 3mila addetti, un fatturato di oltre 900 milioni di euro (diretto e indotto) e investimenti per oltre 150 milioni di euro annui.
Quella di ieri, insomma, era la voce di operatori piccoli e medi, fornitori di accesso a internet, ma anche - e sempre di più - di servizi alle imprese. Operatori - che vanno da Tiscali a McLink, Ngi, Aruba, Unidata e che si trovano a competere con i grandi - in un mercato che genera complessivcamente 34 miliardi di euro di ricavi secondo una ricerca della facoltà di economia dell’Università La Sapienza - sia sul tema degli accessi a internet e dell’operatività sia sul tema delle politiche di investimento. «Soglie troppo alte e criteri arbitrariamente restrittivi impediscono il coinvolgimento di attori che spesso hanno dimostrato di soddisfare meglio dei grandi le esigenze delle Pmi», ha detto Brunetti.
Molti di questi operatori puntano sull’offerta di coperture e servizi wireless. «Siamo sicuri che il Governo sarà sensibile e attento a queste esigenze e ci metterà in grado dare il nostro contributo per rilanciare lo sviluppo e l'occupazione», ha detto dal canto suo Luca Spada di Ngi. Sul wireless manca ancora l’assegnazione la banda 3.6-3.8 GHz. «A breve arriverà a definizione», ha confermato il commissario Agcom, Antonio Nicita.
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