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Riello nuovo presidente dei Giovani di Confindustria Veneto

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Riello nuovo presidente dei Giovani di Confindustria Veneto

Giordano Riello è il nuovo presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Veneto. L’imprenditore veronese di appena 25 anni, figlio di Alessandro Riello, presidente di Aermec, l’azienda di sistemi di condizionamento di Bevilacqua (Verona) ed ex presidente di Confindustria Verona, è stato eletto all’unanimità dall’assemblea del Gruppo, riunitasi nella sede della Texa, azienda di diagnostica per automotive di Monastier di Treviso.

Riello, che succede al presidente vicario, Davide Guariento, che a sua volta da alcuni mesi aveva ricevuto la guida del Gruppo GI regionale dall’ex presidente Enrico Berto, guiderà i Giovani imprenditori veneti per il prossimo triennio. Il giovane industriale dal 2011 è membro del consiglio di amministrazione di RPM e dal 2013 del Cda di Aermec; nel giugno 2013 ha fondato la società EN Srls, azienda ingegneristica operante nel settore green economy e riqualificazione energetica di impianti e nel giugno 2014 ha lanciato il marchio N+ per la produzione di illuminazione a LED per edifici industriali, privati, uffici.

A marzo 2012 è stato eletto vice presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Rovigo con delega alla rappresentanza della provincia al consiglio Nazionale di Confindustria a Roma e dal 2013 è membro di Giunta nazionale di Confindustria per la quota Giovani Imprenditori.

Quattro i punti cardine su cui intende concentrarsi il programma del prossimo triennio: scuola e università, innovazione, internazionalizzazione e sviluppo economico. «La volontà – ha dichiarato il neopresidente - è quella di porre i Giovani imprenditori veneti al centro della vita economica e sociale del Paese. Lo sviluppo e la crescita, infatti, non possono non avvenire grazie a quel cambiamento e a quello spirito d’innovazione di cui i giovani imprenditori sono portatori in Veneto e in Italia: rappresentano la forza positiva per rompere le resistenze alla trasformazione».

E già nel giorno dell’investitura ufficiale di Riello, all’interno di un dibattito sul tema del trasferimento tecnologico tra ricerca e impresa, è emerso dall’assemblea un primo chiaro obiettivo, quello di far partire dal territorio una proposta forte che introduca un nuovo modello di premialità per ricercatori e imprese. «Bisogna ripartire – ha continuato Riello - da una base sociale solida, da un binario diretto con le scuole, eccellenza del veneto e eccellenza della cultura, della voglia di fare attraverso la valorizzazione del nostro territorio, riscoprendo in noi il sapere fare».

«Oggi i luoghi della conoscenza e della ricerca sono le aziende – ha aggiunto Stefano Micelli, direttore scientifico della Fondazione Nord Est -. Le università hanno perso la funzione delle grandi scoperte scientifiche e tecnologiche, non hanno più il monopolio del sapere che invece è diffuso, senza verticalità. E questa contaminazione fa sì che le aziende siano luoghi di ricerca e applicazione tecnologica di qualità. La sfida è mettere in rete e far germogliare tante esperienze e tanti momenti di confronto mettendo a sistema il patrimonio di competenze. Questo è il modello».

Modello che passa anche dallo scardinamento di ogni modello possibile. «La novità di questo momento è l’accelerazione – ha detto Alberto Baban, presidente della Piccola Industria di Confindustria -. Viviamo in un contesto in cui il trasferimento tecnologico, l’innovazione sono in mano a tutti. Oggi il digitale rende disponibile le informazioni a tutti. La bravura sta nel farsi interpreti del cambiamento e della nuova imprenditoria, che non trova più il suo plus nell’innovazione, quanto invece nel capitale umano, nell’umanesimo che esprimono le persone. Saranno aziende di successo quelle che sapranno stare nei tempi giusti e sapranno promuovere il modello variabile di come si sta ai tempi e alla velocità».

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