Economia

Expo completa il piano vigilanza

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Regole e incentivi

Expo completa il piano vigilanza

  • –Sara Monaci

MILANO

Nel giorno in cui i dipendenti del tribunale di Milano chiedono più controlli all’ingresso dopo il triplice omicidio di giovedì scorso, la società Expo assegna il terzo lotto per la sicurezza dell’evento universale. Confermata per la terza volta la commessa al raggruppamento di imprese di vigilanza privata formato da Ivri, Securitalia, All System, Consorzio Prodest Milano. Ci saranno 750 vigilantes durante l’evento, a cui si aggiungerà anche l’esercito, fino a 600 uomini durante la notte.

La All System è anche la capofila delle imprese a cui è affidato il tribunale di Milano. A questo proposito, i dipendenti della struttura non chiedono che venga individuato il capro espiatorio, cioè colui che non avrebbe visto il tesserino fasullo di Claudio Giardiello lasciandolo entrare nelle stanze dove ha commesso i reati; chiedono piuttosto di rivedere il piano di sicurezza del tribunale, aggiungendone uno anche per l’evacuazione.

Il tema è stato affrontato ieri a Milano, durante l’incontro a cui hanno partecipato un centinaio di dipendenti amministrativi (su circa mille totali) del tribunale, in rappresentanza delle tre principali sigle sindacali dei lavoratori, a cui si sono uniti anche il presidente della Corte d’Appello Giovanni Canzio e il capo della procura Edmondo Bruti Liberati. Il clima è ancora teso a causa del tragico evento di giovedì, in cui hanno perso la vita un giudice fallimentare (Fernando Ciampi), un avvocato (Lorenzo Claris Appiani) e un coimputato (Giorgio Erba) per mano di Giardiello, entrato con una pistola in tribunale senza essere controllato, esibendo frettolosamente un documento. L’uomo, accusato di bancarotta, è passato dall’accesso di Via Manara, dove da dieci mesi non c’è più un metal detector, per scelta della commissione per la manutenzione del tribunale, presieduta dalla procura generale e di cui fanno parte anche i capi ufficio del tribunale e i rappresentanti del Comune di Milano (la gara di appalto e l’aggiudicazione spetta infatti a quest’ultimo).

Un anno fa la commissione preferì spostare il metal detector nell’ingresso centrale di Corso di Porta Vittoria, dove è maggiore l’affluenza del pubblico, riducendo il varco di Via Manara ad un ingresso per soli addetti ai lavori. Ora i dipendenti del tribunale chiedono che vengano introdotti in Via Manara più moderni sistemi di controllo, come i tesserini magnetici e i tornelli, che bloccano il passaggio ai falsi dipendenti. Per quanto riguarda gli avvocati potrebbe essere rapidamente sottoscritto un accordo per creare anche per loro un badge riconoscibile. Oltre a questo, si chiede anche la preparazione rapida di un piano di evacuazione. Lacuna diventata visibile proprio giovedì, quando, dopo gli spari, molte persone sono uscite frettolosamente mentre altre si sono rinchiuse per ore nelle stanze.

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