Economia

Dossier Il Fuorisalone parla tante lingue

  • Abbonati
  • Accedi
    Dossier | N. (none) articoli(none)

    Il Fuorisalone parla tante lingue

    Sempre più internazionale, con una presenza crescente di nomi dall'Estremo Oriente, e sempre più esteso su tutto il territorio cittadino. Il Fuorisalone (l'insieme di eventi che si svolgono in corrispondenza con il Salone del mobile, che inizia oggi al quartiere espositivo di Fiera Milano a Rho) oscilla fra un'anima cosmopolita e la voglia di valorizzare al meglio la Milano in cui tutto è nato.

    Il concetto di “identità” è uno dei temi portanti di Brera Design District, che per il sesto anno raccoglie nel centro storico della città i brand più affermati. Sono numerose le collettive straniere esposte in questa zona: nomi come Austrian Design Pioneers, Belgium is Design e Berlin Design Selection, insieme a molti altri marchi che arrivano fino al Brasile, al Giappone e alla Cina.

    Atmosfere postindustriali e grande spazio alla tecnologia per zona Tortona, che ospita le installazioni di brand come Asus e Lexus. Gli spazi dell'ex Ansaldo fanno da sfondo a France Design, con due esposizioni di prodotti francesi, e Designersblock, una collettiva inglese dallo stile punk e provocatorio. È fortissima in quest'area l'influenza del Giappone: oltre alla tradizionale Tokyo Design Week di via Tortona, nelle sale dell'Opificio 31 trova spazio l'installazione Water Fountain, ispirata ai giardini Zen. Una tappa obbligata, infine, sono i 10mila metri quadrati di Superstudio Più, che quest'anno inaugura il format Superdesign Show. Il design incontra l'arte contemporanea in progetti come quello della coreana Hyundai, che presenta una scultura cinetica: un'onda in movimento alta più di tre metri.

    Anche a Ventura Lambrate la tecnologia è un tema portante dell'edizione 2015, nel distretto che storicamente punta sulle realtà emergenti e i nomi più all'avanguardia, provenienti soprattutto da oltreconfine. La parola d'ordine è sperimentazione, che guida progetti come quello che unisce Wood-Skin (nome del materiale ideato da uno studio milanese) e Self Assembly Lab (Massachusetts Institute of Technology di Boston): si studiano le nuove frontiere del “self-assembling furniture” o, più semplicemente, dei mobili auto-assemblanti.

    La ricerca progettuale caratterizza molte iniziative del Fuorisalone 2015. Il polo storico della manifestazione è quello in Università Statale, organizzato dalla rivista Interni. Il tema di quest'anno è “Visions for a new urban landscape”, che riunisce una serie di progetti – su scala urbana e domestica – per interpretare il futuro prossimo delle nostre città.
    La Triennale inaugura oggi l'esposizione “Singapore Design: The Alchemists”, in cui un gruppo di giovani talenti reinterpreta prodotti di uso comune. Le origini orientali riemergono in opere come “Float”, un tavolino in cui il piano in resina imprigiona delle foglie di loto, provenienti proprio dal Sud Est asiatico.

    Alla Fabbrica del Vapore sono invece in mostra oltre cento creativi cinesi che riflettono sul binomio cibo-design, così come è vissuto nella loro cultura (l'evento è “Utopia of culture makers”).
    Fuori dai circuiti tradizionali, infine, il Fuorisalone consolida la propria presenza in altri spazi della città.
    Sono alla loro seconda edizione Zona Santambrogio e 5Vie, il primo nell'area intorno alla Basilica, il secondo in via Santa Marta e nelle quattro strade che si diramano a raggiera dalla sua estremità. È il terzo anno per il distretto di Porta Venezia, quello della Milano Belle Époque e delle architetture in stile Liberty.
    Zona Santambrogio, in particolare, ha il suo quartier generale al civico 49 di via San Vittore, che ospita Do Ut Design, una collettiva di designer italiani e internazionali, e Eat Urban, un festival di street food che animerà il giardino secolare dell'edificio con le specialità della nostra Penisola.

    Rapporto Industria del design »

    © Riproduzione riservata