Economia

Turismo in piazza a Milano, Roma e Taormina

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Lavoro

Turismo in piazza a Milano, Roma e Taormina

  • –Cristina Casadei

Expo e Giubileo sono solo i più noti dei grandi eventi a cui gli addetti del settore del turismo saranno chiamati a dare il loro contributo affinché gli eventi possano riuscire meglio. Però per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto ormai da due anni e che riguarda oltre un milione di lavoratori (dopo il rinnovo con Federalberghi e Faita siglato lo scorso anno), i sindacati (Filcams, Fisascat e Uiltucs) denunciano lo stallo delle trattative con Fipe, Angem, Federturismo, Confindustria alberghi, Aci e Fiavet. E per questo oggi scenderanno in piazza organizzando manifestazioni in tre città simbolo: Milano, Roma e Taormina. Taormina si lega alla vicenda della Naspi perché è proprio da questa città che è stato lanciato l’allarme per i lavoratori stagionali del settore che con il nuovo sussidio saranno penalizzati rispetto al passato perché vedranno ridursi il sussidio e il montante per la pensione. Milano e Roma invece si legano ai due grandi eventi che coinvolgeranno il nostro paese di qui a breve.

Sul tavolo, o meglio sui tavoli visto che quello che un tempo era un contratto unico adesso è diventato un contratto diversificato associazione datoriale per associazione, c’è la riduzione del costo del lavoro che, secondo quanto lamentano i sindacati, ha visto avanzare proposte come l’eliminazione degli scatti di anzianità o mettere in discussione la 13esima o 14esima mensilità nella contrattazione decentrata. Per i sindacati però, fermo restando che la contrattazione decentrata dovrà assumere un ruolo determinante in futuro, gli istituti economici e normativi del contratto non vanno toccati, così come l’occupazione. Per i sindacati poi bisognerà pensare a strumenti per riqualificare e valorizzare le persone per aumentare la qualità dei servizi e la competitività delle imprese.

La piattaforma rivendicativa era partita con 120 euro di aumento per il livello medio di riferimento e vedendo come si sono chiusi contratti come il commercio e i bancari (85 euro) è verosimile che la cifra verrà rivista. Così come che non mancheranno aperture sul tema della flessibilità contrattata su cui il commercio ha fatto da apripista prevedendo che si possa lavorare di più nei picchi produttivi e si possa poi compensare nei momenti di bassa stagionalità.

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