Economia

Pubblicità, mercato ancora debole

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Pubblicità, mercato ancora debole

  • –Andrea Biondi

«Solo le analisi sul secondo trimestre potranno darci un’idea più chiara dell’andamento del 2015». Alberto Dal Sasso, Advertising information services managing director di Nielsen commenta così un mercato pubblicitario che anche a febbraio gira in negativo. Ma il -4% del mercato pubblicitario nel solo mese di febbraio è già meglio del -6,6% di gennaio. «Il mese di marzo – aggiunge Dal Sasso – confermerà il trend positivo di avvicinamento a quota zero. Diversi indicatori macroeconomici ci mostrano un’Italia in uscita dal periodo di crisi, a condizione che siano messe in atto le riforme annunciate dal Governo». Anche l’Expo che si avvicina può alimentare qualche speranza, ma il segno meno ancora non autorizza slanci di ottimismo. E così, a conti fatti il mercato nel bimestre gennaio-febbraio ha perso, su base annua, il 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2014. All’appello mancano circa 48,9 milioni, per una raccolta totale che si è assestata a quota 891,7 milioni.

Particolarmente negativo l’inizio d’anno per quotidiani (102 milioni la raccolta complessiva) e periodici (52 milioni di raccolta) che hanno lasciato sul tappeto rispettivamente l’8,9 e il 6,2%. Ad andare bene è stata invece la radio, con una crescita cumulata del 5,2% e 51,7 milioni di euro di raccolta nel bimestre. Il che significa un exploit dopo il +0,4% di gennaio: +9,6% nel solo mese di febbraio. Certo, la radio pesa il 5,8% del mercato, con numeri quindi ancora contenuti. Ma il segnale non è da trascurare.

Anche per quanto riguarda Internet (60 milioni la raccolta complessiva), nel bimestre è stata messa in cassaforte una flessione su base annua: -5,3 per cento. Ma qui va fatta una precisazione. Nel perimetro monitorato da Nielsen non rientrano il search e i social. Mancanza di peso perché significa l’assenza di Google, Facebook e Twitter. Tuttavia da qualche mese Nielsen ha iniziato a stimare anche questa porzione di mercato. Che unita alla pubblicità tradizionale su online indica una crescita del 7%, che porterebbe il mercato a una flessione generale del -2% (piuttosto che del -5,2%). Ancora trend negativo, infine, per cinema (-6,2%) e direct mail (-13,9%), con outdoor e transit in controtendenza (rispettivamente +8,1% e +14,1%). Ma anche per questi ultimi due casi si parla di valori contenuti.

Per il bimestre una flessione è stata messa in conto anche dalla televisione. La regina del mercato pubblicitario (pesa il 62%), ha messo agli atti una flessione del 4,9%, scendendo a 52% di raccolta complessiva. Mediaset, che sul mercato televisivo fa la parte del leone (58,4% la quota), ha perso il 3,8%. Nel solo febbraio il calo è stato del 2,8%, in miglioramento rispetto al -4,7% di gennaio). Complessivamente, per il gruppo di Cologno nei primi due mesi la flessione è stata del 3,8%, contro il -12,4% di La7 a 22,8 milioni e un -8,7% di Rai (che ha chiuso febbraio in calo del 6,1%, nonostante il Festival di Sanremo) con raccolta nel bimestre a 126,8 milioni. Negativa anche la performance di Sky (-2,5%, a 65,8 milioni nel bimestre), che mette agli atti un segno meno dopo mesi di crescita, spinta anche dai Mondiali di calcio trasmessi in esclusiva in estate. Qui però a pesare sul dato di febbraio (-10,8%) è stata la raccolta legata, lo scorso anno, alle Olimpiadi di Sochi.

Per quanto riguarda, infine, i settori merceologici, alla crescita dei media/editoria (+7%, circa 3,5 milioni), si contrappongono il calo dell’automotive (-10,2%, circa 12 milioni), della distribuzione (-9%, pari a 4 milioni) e delle telecomunicazioni (-14,6%, 7,8 milioni).

.@An_Bion

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