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Dossier A Parma in scena le tecnologie italiane e tedesche

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    A Parma in scena le tecnologie italiane e tedesche

    Il canguro automatizzato che si attiva con un bracciale smart e salta quasi un metro i marcatori laser di ultima generazione, la palestra cilindrica di free-climbing dal moto lento e perpetuo, ma anche i macchinari industriali che devono operare in ambienti sterili e garantire la tutela della salute degli operatori. Sono le meraviglie dell'automazione hi-tech, in mostra a Parma la prossima settimana.
    Forte dell'ultimo debutto internazionale, a febbraio, in India, la fiera dell'automazione industriale Sps Ipc Drives torna in Emilia, per il quinto anno consecutivo, ospite e partner di Fiere di Parma, dal 12 al 14 maggio.

    Sotto i riflettori, le migliori tecnologie italiane e tedesche, soprattutto, all'avanguardia applicativa dell'automazione industriale. Una manifestazione che, dai padiglioni che si affacciano sull'autostrada A1, continua a macinare record. Quasi 650 espositori (l'anno scorso erano stati 584), oltre 50mila metri quadrati (dai 48mila di un anno fa). Una crescita complessiva dell'8%, cui si aggiunge una media di 50 mq per allestitore. «Anche la superficie espositiva cresce, del 5% – ha spiegato l'amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia, Donald Wich – a riprova del fatto che non solo le aziende tornano ogni anno, ma continuano ad aumentare i loro investimenti».

    «Del resto – ha proseguito ancora Wich – la forza di questa fiera credo sia avere riempito un vuoto italiano, quello di una fiera dell'automazione applicata ai macchinari industriali, settore che sta vivendo in tutto il mondo una dinamica positiva, perché è uno dei principali fattori di innovazione dei processi industriali. E l'automazione che presentiamo a Parma può poi essere declinata in una varietà di segmenti, dall'alimentare ai trasporti, dalla farmaceutica alla robotica, al trattamento delle acque».
    In breve, una piattaforma d'incontro tra produttori di macchinari, aziende italiane o filiali di multinazionali (tedesche, americane, giapponesi, francesi) che forniscono software, sistemi e componenti per l'automazione. Più spazio, più interlocutori, maggiore confronto internazionale su una varietà di soluzioni: sistemi e componenti di azionamento, infrastrutture meccaniche, sensori, tecnologia di controllo, Ipc, software industriale, tecnologia di interfacciamento, dispositivi di commutazione in bassa tensione, dispositivi di interfaccia uomo-macchina, comunicazione industriale, formazione e consulenza, system integration.

    «La formula – spiega ancora Wich – si conferma quella di una fiera verticale, in cui si crea una sinergia tra tutti i player della filiera. Noi organizzatori mettiamo ogni anno più spazio a disposizione di visitatori ed espositori guardando in prospettiva alla crescita internazionale del settore».
    Anche perché l'Italia resta, dopo la Germania, il secondo Paese manifatturiero in Europa. E se il mercato interno continua a non invertire il trend verso una robusta risalita, l'automazione industriale, che mediamente conta all'estero il 70% del fatturato, non ha mai mostrato cedimenti. Neppure nel periodo più buio della crisi. «Perché c'è grande fermento attorno allo sviluppo della fabbrica intelligente, denominata Industrie 4.0 – ha aggiunto Wich – un sistema produttivo perfetto, automatizzato, efficiente e a basso impatto ambientale».

    Ai fil rouge settoriali della scorsa edizione – le applicazioni per il Food&Beverage e per l'industria farmaceutica e cosmetica – che anche quest'anno sono riconfermati, si aggiunge, per l'edizione 2015, il focus sulle avanguardie tecnologiche per l'automotive e la componentistica auto. Settori in cui l'Italia ha eccellenze di livello internazionali, che investono in automazione e tecnologie hi-tech di continuo.
    Sps nasce da una costola dell'omonima edizione tedesca a Norimberga, e dopo Parma, Guangzhou (dove è denominata Siaf) e Shanghai, 3 mesi fa ha debuttato in India, nel Gujarat.

    «Non abbiamo portato, in questa prima edizione indiana, aziende italiane – ha precisato Wich – ma vi hanno partecipato le filiali locali di noti marchi europei. Certamente, un vantaggio di entrare nel “network” di Messe Frankfurt è anche quello di poter più agevolmente partecipare alle fiere “sorelle” di Norimberga, Guangzhou, Shanghai e, da quest'anno, Ahmedabad e di usufruire dei servizi di matchmaking , B2B e intermediazione tra produttori e buyer che possiamo offrire. Con un'attenzione mirata alle Pmi». E senza rischi di sovrapposizione dato che le 5 kermesse dell'automazione in realtà cercano comunque una declinazione locale e di farsi “abiti sartoriali” cuciti su realtà imprenditoriali molto diverse.

    Attese selezioni mirate di buyer dai principali mercati chiave, tra cui il Far East. Ma per rafforzare il legame tra Pmi italiane e tedesche, quest'anno Parma accoglierà due nutrite rappresentanze della Vdma (Verband Deutscher Maschinen und Anlagenbau), cioè l'associazione dell'industria meccanica tedesca e della Ziv (Zweirad Industrie Verband), l'industria delle due ruote.

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