Economia

L’Italia rilancia gli investimenti per la Marina militare: accordo da…

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INDUSTRIA DELLA DIFESA

L’Italia rilancia gli investimenti per la Marina militare: accordo da 3,5 miliardi

La Marina militare rilancia gli investimenti in un quadro geostrategico che vede gli impegni della forza armata crescere sempre di più per il pattugliamento dei mari vista l’emergenza profughi e la necessità di assicurare la sicurezza sulle principali rotte mercantili e le azioni antipirateria.

Come sottolinea una nota congiunta, Fincantieri e Finmeccanica realizzeranno le unità previste dal piano di rinnovamento della Marina militare: L'ordine prevede la costruzione di sei pattugliatori con ulteriori quattro in opzione e una unità di supporto logistico per circa 3,5 miliardi di euro. Dei 3,5 miliardi di valore dei contratti per la flotta, la quota Fincantieri è di circa 2,3 miliardi, quella di Finmeccanica di circa 1,2 miliardi. Nel dettaglio, il contratto - nell'ambito del piano di rinnovamento della flotta militare - è stato siglato da Occar (Organisation Conjointe de cooperation sur l'armement, l'organizzazione internazionale di cooperazione per gli armamenti), all’interno del quale la Marina è rappresentata ai massimi livelli, che ha firmato l'ordine con il raggruppamento temporaneo di impresa costituito fra Fincantieri (mandataria) e Finmeccanica (mandante attraverso Selex Ex).

I contratti prevedono diverse fasi di attivazione e da oggi Occar ha attivato la Fase 1 relativa alle attività propedeutiche alla costruzione del primo pattugliatore polivalente d'altura e dell'unità di supporto logistico, per un controvalore pari a 372 milioni, di cui la quota Fincantieri è pari a 220 milioni e quella di Finmeccanica è pari a 152 milioni. L'attivazione delle fasi successive relative alle altre unità è prevista nei prossimi mesi.
Il programma pluriennale per il rinnovamento della flotta della Marina militare si avvale di un finanziamento complessivo di 5,4 miliardi, e prevede anche la costruzione di un'unità da trasporto e sbarco, per aumentare e migliorare la capacità priettiva dal mare, attraverso la forma di un contratto pubblico con l'amministrazione della Difesa italiana, la cui finalizzazione è in corso.

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