Economia

Nasce il polo dell’arredo Italian Design Brands

  • Abbonati
  • Accedi
sinergie

Nasce il polo dell’arredo Italian Design Brands

Non più da soli ma in sinergia con altre aziende e, soprattutto, assieme ad un partner finanziario che possa supportare e agevolare la crescita, per andare sul mercato con un made in Italy di alta fascia che conquisti quote all’estero e si apra più massicciamente al contract. Nasce con questi presupposti e obiettivi IDB, ovvero Italian Design Brands, polo del design italiano nel settore dell’arredamento.

Nuovo soggetto che raccoglie realtà imprenditoriali, società finanziarie, partner industriali e investitori privati e che vuole unire forze finanziarie e consolidate esperienze industriali e commerciali per fare più “massa critica” sul mercato. L’iniziativa vede coinvolti la Gervasoni di Udine, azienda specializzata nella produzione di arredo per la casa e il contract attraverso i brand Gervasoni, VeryWood e Letti&Co, la società di investimento Pep (Private equity partners), il manager Paolo Colonna, attivo nella creazione di gruppi industriali e nella gestione di società in difficoltà o da ristrutturare, e 13 investitori privati. I fratelli Giovanni e Michele Gervasoni, titolari della storica azienda friulana, hanno ceduto la totalità delle azioni del marchio alla holding IDB, il cui capitale risulta così ripartito: 70% a Investindesign, ovvero veicolo che riunisce Private Equity Partners, Paolo Colonna e altri 13 investitori privati, e 30% Fratelli Gervasoni.

Lo scopo della nuova società, che ha sede a Milano, è quello di promuovere un polo del design italiano nel settore dei mobili e dell’arredamento di alta qualità, in grado di porre in essere sinergie dimensionali, organizzative, manageriali, strategiche e distributive, difficilmente realizzabili dagli operatori singoli. Con queste sinergie, IDB mira a competere a livello internazionale, in un settore dove l’Italia ha un vantaggio competitivo ed eccellenti competenze creative e di prodotto, ad oggi non sufficientemente sfruttate a causa della eccessiva frammentazione e limitata dimensione degli operatori.

L’operazione è stata finanziata da UniCredit: «Abbiamo sostenuto con convinzione questo accordo – dice Renzo Chervatin, responsabile dell’Area Udine - che garantisce l’italianità di un’eccellenza friulana e nazionale, con potenzialità di rilievo in un settore non semplice. Di più, direi che l’intera operazione ha un alto valore simbolico per la capacità di attivare tutte le migliori risorse del sistema economico territoriale».

Giovanni e Michele Gervasoni, terza generazione della famiglia che guida l’azienda dal 1882, ricopriranno, come azionisti di minoranza in IDB, rispettivamente le cariche di presidente e di consigliere delegato del nuovo Gruppo. Nel consiglio di IDB siederanno anche Fabio Sattin, Paolo Colonna e Alessandra Stea, in rappresentanza degli investitori finanziari. La Gervasoni conta oggi 84 dipendenti nelle due sedi produttive di Pavia di Udine e Premariacco; nel 2014 ha registrato ricavi per 24 milioni di euro (+5% rispetto al 2013), utili per 2,5 milioni e un Ebitda sul fatturato del 18% (17% nel 2013). Il 75% del fatturato è dato dall’export.

L’obiettivo di IDB, che ha già nuove aggregazioni in vista da concludere entro l’anno, è crescere sui mercati internazionali per arrivare ad un fatturato di 150 milioni entro 5-6 anni.

© Riproduzione riservata