Economia

Ilva, obiettivo far salire la produzione di ghisa

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Industria

Ilva, obiettivo far salire la produzione di ghisa

TARANTO

Duecento persone al lavoro sul cantiere dell’altoforno 1 che, fermato ai primi di dicembre 2012, ora deve ripartire l’1 agosto e affiancarsi agli altri due altiforni in marcia, il 2 e il 4, per far risalire la produzione di ghisa. All’indomani della decisione del gip di Milano, Fabrizio D’Arcangelo, che ha dato l’ok allo sblocco del miliardo e 200 milioni sequestrato ad Adriano ed Emilio Riva nel 2013 perché sia impiegato nel risanamento ambientale del siderurgico di Taranto, l’Ilva affida al dato relativo all’altoforno 1 il segnale di quanto accade in azienda dopo che la legge ultima, la numero 20 del 4 marzo, sta entrando pian piano a regime. Ora che le risorse stanno cominciando ad affluire e si configura quindi con più chiarezza la manovra voluta da governo e Parlamento, l’Ilva – i cui vertici manageriali sono stati ricostituiti di recente – è impegnata da un lato a rilanciare i cantieri dell’Autorizzazione integrata ambientale e dall’altro a recuperare mercato e clienti. Avrebbe infatti poco senso, si osserva, se si mettessero gli impianti a norma e l’Ilva continuasse a non girare sotto il profilo produttivo e ad avere un portafoglio commesse ridotto. Il lavoro dei dirigenti – la cui squadra è coordinata dal nuovo direttore generale Massimo Rosini – è finalizzato a rimettere in sesto l’azienda a 360 gradi. In attesa di acquisire nuove commesse per laminazione e tubifici, che soffrono particolarmente la crisi, sull’Autorizzazione integrata ambientale lo sforzo è indirizzato a rispettare la scadenza dell’80% di prescrizioni attuate entro luglio. Un obiettivo confermato dalla legge e che l’Ilva pensa di poter centrare. Tra due mesi l’azienda conta di completare la chiusura di 10 edifici (per evitare la dispersione di polveri), di ristrutturare e chiudere 120 torri su 130, e di coprire 35 chilometri di nastri trasportatori.

Inoltre, per i filtri nell’area dell’agglomerato si attendono le autorizzazioni, mentre è stata completata l’installazione delle benne ecologiche al quarto sporgente. Per fine luglio l’acciaieria 1 avrà la copertura del tetto e l’impianto di depolverazione. Per la copertura dei parchi minerali, invece, c’è l’autorizzazione ministeriale per quelli grandi, mentre è stata completata la parte di ingegneria su quelli minori. In corso, invece, sul parco Omo. Secondo l’ultima relazione disponibile del commissario Piero Gnudi, che risale ad alcuni mesi fa, per gli interventi ambientali nel siderurgico l’Ilva dichiara di aver «mobilitato» poco più di 500 milioni di euro tra soldi spesi o impegnati. In questo mese, infine, l’azienda conta di avviare i cantieri per il rifacimento dell’altoforno 5, fermato a metà marzo. Torneranno utili i 400 milioni del prestito garantito dallo Stato sul quale è arrivato l’ultimo ok, quello della Corte dei Conti che ha registrato il decreto del Mef.

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