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Expo, sciopero scongiurato. Perché il prefetto ha precettato i…

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Expo, sciopero scongiurato. Perché il prefetto ha precettato i tranvieri

Nessuno sciopero dei mezzi di trasporto pubblico nel periodo di Expo: è la decisione della prefettura di Milano. Ieri il prefetto Paolo Francesco Tronca ha precettato la mobilitazione dei lavoratori fissata per domani dall’organizzazione sindacale Usb trasporti, che avrebbe rischiato di mandare in tilt il traffico cittadino e, ancora peggio, di impedire alla maggior parte dei visitatori di raggiungere il sito espositivo di Rho.

I 9mila lavoratori della società di trasporto Atm (controllata dal Comune di Milano) dovranno quindi assicurare il regolare svolgimento del servizio, che praticamente durante il periodo dell’evento universale non si ferma mai, con le metropolitane garantite fino a mezzanotte e dieci nei giorni feriali e fino a mezzanotte e quarantacinque nel week end, più tram e autobus sostitutivi notturni. «In una dinamica di confronto democratico - si legge nella nota della prefettura - il Prefetto ha tentato una mediazione. L’invito a revocare lo sciopero ha avuto esito negativo. Il provvedimento di precettazione si è reso necessario per evitare disagi».

Una scelta anomala, quella del prefetto Tronca, che in questo caso sceglie non di precettare uno sciopero locale (con motivazioni relative all’azienda di Tpl milanese), come già accaduto il mese scorso, ma di impedire una mobilitazione indetta dai sindacati a livello nazionale contro il Jobs Act. Nel resto d’Italia i lavoratori potranno scioperare; a Milano no. La decisione è però facilmente comprensibile: il capoluogo lombardo si trova in questi giorni in una situazione eccezionale, con molti visitatori di Expo che proprio nel fine settimana possono raggiungere punte di 200mila unità.

Che uno sciopero possa mettere in crisi la città, peraltro, è già stato evidente lo scorso 28 aprile, quando una mobilitazione indetta dal sindacato di settore Cub ha avuto un’adesione più alta del previsto (con punte del 60% nelle metropolitane), mettendo in difficoltà il traffico su gomma. Con l’Expo sarebbe ingestibile.

Ieri il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, pur usando parole caute nei confronti di uno sciopero indetto a livello nazionale, ha mostrato le sue preoccupazioni. «Lo sciopero non riguarda il rapporto con Atm ma la non condivisione, da parte di una sigla sindacale, di alcune scelte del Parlamento e del Governo e il contratto nazionale che da tempo non viene siglato. Lo sciopero è un diritto e il prefetto di Milano valuterà – ha detto Pisapia – È chiaro però che quando c’è uno sciopero durante un evento come Expo – ha concluso – c’è preoccupazione». Nessuna critica da parte del sindaco nei confronti di Atm, che anzi ha definito «un gioiello per il servizio efficiente garantito già dall’inizio dell’Expo».

L’affluenza e gli orari nel sito

Intanto ieri il commissario unico di Expo Giuseppe Sala, il sindaco Pisapia e il ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina hanno parlato della possibilità di prolungare gli orari di chiusura del sito espositivo di un’ora. Non ci sono ancora certezze, visto che l’entusiasmo di Sala è stato frenato da Pisapia – e, ufficiosamente, anche dai vertici della società Atm, che dovrebbe garantire i mezzi di trasporto.

Risultato: i dubbi dovrebbero essere sciolti il mese prossimo, quando saranno più chiari i flussi di visitatori. E siccome costerebbe troppo allungare il turno dei lavoratori dell’Atm (con risultati incerti dal punto di vista delle entrate), la soluzione probabilmente sarà quella di allungare l’orario di deflusso dalle ore 23 a mezzanotte invitando chi fosse interessato ad utilizzare mezzi propri. «La sera ci saranno 10mila parcheggi a Cascina Merlata e altri 10mila ad Arese. Inoltre aggiungeremo 800 posti per le moto a Cascina Merlata», ha spiegato Sala.

Aggiornamento sui biglietti: fatturati 11,2 milioni, di cui 5 milioni effettivamente venduti e gli altri garantiti da fideiussioni. Infine il programma: il 2 giugno, per la festa della Repubblica, arriverà a Milano il premier Matteo Renzi; il 5 giugno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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