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Dossier La bresciana Aso cresce in Romania

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    La bresciana Aso cresce in Romania

    L’acquisizione della romena Cromsteel da parte della bresciana Aso siderurgica è stata l’unica operazione, nell’ultimo anno, di acquisizione “in uscita” nel comparto italiano della siderurgia; settore che è stato, nel suo lento processo di ristrutturazione e consolidamento, oggetto invece di numerose operazioni (per la maggior parte di entità limitata) “in entrata” da parte di gruppi stranieri ( tra questi gli svizzeri di Klesch, gli austriaci di Voestalpine, i coreani di Posco, per certi versi gli indiani di ArcelorMittal, e i tedeschi di ThyssenKrupp, gli spagnoli di Tubacex e gli algerini di Cevital, vicini all’acquisto della Lucchini di Piombino). L’Italia siderurgica, come ha ricordato recentemente il presidente di Federacciai Antonio Gozzi durante la presentazione della fiera di settore Made in steel, può comunque vantare ancora campioni internazionalizzati del calibro di Danieli e Arvedi.

    Ma anche medie imprese d’eccellenza come, appunto, la Aso di Ospitaletto. Il gruppo bresciano, leader in un comparto di nicchia come il lingotto da forgia, all’inizio dell’anno scorso ha rilevato la rumena Cromsteel, specializzata nella produzione di barra cromata. Un’operazione di diversificazione che, grazie all’integrazione con la veronese Sps (già nel perimetro di Aso) ha portato alla creazione di un vero “peso massimo” del segmento (circa 600 dipendenti per questa divisione), che vede le sue applicazioni nella pneumatica, movimento terra, automotive (in particolare nei cilindri idraulici), con una produzione di 6.500 tonnellate mensili. «Internazionalizzare è un obbligo per una realtà come la nostra - spiega Paola Artioli, consigliere delegato -: per restare competitivi siamo obbligati ad uscire dall’Italia, attrezzarci e strutturarci per esportare all’estero la nostra qualità. Per questo motivo siamo ancora in cerca di altre opportunità di acquisizione, soprattutto all’estero».

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