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Dossier Sei aperture in Cina per Florentia Village

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    Sei aperture in Cina per Florentia Village

    Per una volta, il rapporto è rovesciato. Non è un'azienda cinese che viene a investire in Italia, ma una società tricolore che, forte di capitali (300 milioni di dollari) provenienti da finanziatori internazionali, si mette alla testa di un progetto immobiliare-commerciale da 1 miliardo di dollari che ha come focus la Cina. Obiettivo: dar vita alla catena di designer outlet più top del Paese del Dragone, a marchio “Florentia Village”. A un terzo del cammino, il traguardo appare a portata di mano.

    La società italiana è la Rdm Asia che fa capo al gruppo fiorentino Rdm-Fingen (famiglia Fratini) e ai manager Jacopo Mazzei (ha il 15%) e Maurizio Lupi (5%), e che ha alle spalle una lunga alleanza (dal 1998) con il leader europeo del settore McArthurGlen per la realizzazione di factory outlet in Italia. Rdm Asia è il “software” dell'operazione-Cina, impegnata a sviluppare il progetto e a gestire gli outlet, mentre l'”hardware”, cioè i soldi per costruire, arrivano dalla joint venture Silk Road con sede a Singapore, finanziata al 77,5% da investitori stranieri (un fondo istituzionale americano col 50%, Gaw Capital di Hong Kong col 20%, Waitex col 7,5%), oltre che dalla stessa Fingen (15%) e da Jacopo Mazzei (7,5%). «La joint ha raccolto 300 milioni di equity – spiega Mazzei, presidente e ceo del gruppo Rdm – che, grazie ai flussi di cassa dei primi outlet in attività e alla finanza interna, permetteranno di sostenere un investimento da 1 miliardo di dollari per realizzare sei strutture entro il 2017».

    In portafoglio, costruite e funzionanti, per adesso ce ne sono due: l'outlet di Shanghai, inaugurato con una grande festa nelle settimane scorse e costato 150 milioni di dollari, occupa quasi 90mila mq e 180 negozi (finora aperti 80) con marchi del lusso mondiale a prezzi scontati, compresi brand cinesi; e l'outlet di Jingjin-Pechino, primo nato nel 2011, che nel 2014 ha realizzato vendite per 300 milioni di euro e contato 4,3 milioni di visitatori. In giugno aprirà il terzo outlet Florentia Village a Guangzhou, la più grande città costiera del sud della Cina, seguito da altri tre nei centri di seconda fascia come Chengdu e Chongqing. Tutti gli outlet hanno una forte impronta italiana nel concept (firmato dalla fiorentina Hydea), nel design e nell'architettura, con la riproduzione di piazze, strade, fontane e monumenti di Firenze, Venezia e Roma. «Abbiamo esportato il know how e lo stile italiani – spiega Mazzei – e ora la sfida è fare in modo che gli outlet diventino una destinazione, per distinguersi in un mercato come quello cinese che è estremamente competitivo».

    La scelta di Rdm di dirottare le attenzioni oltreconfine («il mercato degli outlet in Italia è saturo», chiosa Mazzei) è destinata ad accelerare. Il gruppo fiorentino ha appena firmato un accordo di joint venture con Emaar Properties, leader nello sviluppo immobiliare (ultimo il Dubai Mall), per lo sbarco in Turchia: in giugno partirà la costruzione del primo outlet a Istanbul, apertura prevista a fine 2016.
    In Italia, invece, Rdm-Fingen è impegnata nella rifocalizzazione sul core business immobiliare-hospitality e nell'operazione di riduzione dell'indebitamento, sceso negli ultimi anni da 500 a 250 milioni. «Siamo più sereni perché abbiamo raggiunto gran parte del nostro programma», dice il direttore generale Gian Luca Palmieri.

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