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Dossier Whirlpool conquista Indesit

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    Whirlpool conquista Indesit

    Sarà matrimonio tra Whirlpool e Indesit. Gli americani si comprano un pezzo storico di industria italiana. Dopo un anno e mezzo di indiscrezioni, su una possibile vendita del colosso di Fabriano, e sette mesi di ricerca e di “fidanzamento”, arriva dunque l'atteso nome del cavaliere bianco. Che mette sul piatto 758 milioni di euro per comprarsi entro l'anno la maggioranza del gruppo.

    Esce di scena, dopo quasi un secolo di storia, la famiglia Merloni che ha fondato l'azienda e l'ha guidata facendola diventare uno dei big europei degli elettrodomestici. Tutti i membri della numerosa famiglia marchigiana vendono: vende la cassaforte Fineldo, che racchiude la famiglia patriarca Vittorio Merloni e dei suoi quattro figli; vende la sorella Ester (che detiene anche un pacchetto di azioni fuori da Fineldo); vende anche la famiglia di Francesco Merloni, l'altro fratello di Vittorio e patron della Ariston Thermo (azionista con un 4,4%), con la regia del cognato, il banchiere d'affari Giuseppe Cornetto Bourlot. Ma è il miglior accordo per garantire un futuro industriale al gruppo, da anni sotto pressione per la doppia morsa della crisi economica e della concorrenza asiatica low cost.

    Gli americani, assistiti da Ubs e dai legali di Cleary Gottlieb, compreranno il 60% del l'azienda (con tre diversi contratti, curati dagli studi Gianni Origoni Grippo e Paul Hastings), corrispondente a un 66% di diritti di voto. E poi, siccome supereranno la soglia del 29%, lanceranno un'Opa sul flottante. Il prezzo sarà di 11 euro per azione. Ancora due giorni fa il titolo galleggiava attorno a 10,5 euro in Borsa. Ieri è subito schizzato: ha chiuso a un prezzo di 10,85 euro e si sta allineando al prezzo di offerta. Delusione sul mercato, che si aspettava un'offerta più consistente. In corsa c'erano pretendenti disposti a offrire di più.

    Alla di un lungo, e silenzioso, processo, però, ha vinto la soluzione che dà maggiori tutele sotto vari punti di vista. La famiglia non ha guardato solo al prezzo, ma a garantire anche la pace sociale in un città come Fabriano che di fatto orbita totalmente sulla Indesit e sulla famiglia. L'obiettivo degli americani sarà probabilmente il delisting di Indesit, a Piazza Affari dal 1987, visto che Whirlpool è già quotata a Wall Street. Secondo indiscrezioni gli americani hanno preteso di acquistare la maggioranza assoluta dei diritti di voto. Così da poter governare la Indesit anche in caso in cui l'Opa non dovesse avere successo o di mancato delisting.

    Un altro grande marchio italiano finisce in mani estere. Non è una sorpresa, in casa Indesit, dove da tempo si cercava un partner. Per mesi sono circolate indiscrezioni su sette possibili pretendenti, poi scesi a cinque e infine a tre. In gara erano rimasti, oltre agli americani, i cinesi di Sichuan e la svedese Electrolux. I cinesi sarebbero stati il compratore più generoso (fino a 17 euro per azione, erano le stime), visto che avrebbero pagato un premio più consistente per entrare in un mercato dove sono totalmente assenti. Ma il candidato più accreditato era da tempo Whirlpool (che aveva già incontrato sindacati e i politici della Regione Marche), con cui peraltro c'era stato un primo contatto dieci anni fa.

    «La nostra priorità è stata identificare un partner che avesse le caratteristiche per continuare ad assicurare a Indesit e alle sue persone una storia di successo» ha commentato Aristide Merloni che ha parlato per la prima volta da quando ha preso in mano le redini della holding Fineldo. Whirlpool, infatti, «è in grado di esprimere anche attraverso un forte radicamento territoriale» ha chiosato.

    La Borsa però che sperava in un'Opa ricca rimane con un palmo di mano: negli ultimi mesi fioccavano report in cui le case d'affari stimavano in almeno 12 euro la valutazione minima in caso di Opa (e 16 la massima). L'annuncio di oggi è l'11% di meno delle attese sul prezzo minimo della forchetta. Che faranno gli hedge fund azionisti di Indesit (assistita da Ondra nell'operazione), a partire dall'attivista Amber (già protagonista di battaglie su Impregilo e Parmalat). Sul mercato si dice che si batteranno per puntare a un rialzo del prezzo.

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