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Dossier Vella: vogliamo garantire benefici a tutti gli attori economici

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    Vella: vogliamo garantire benefici a tutti gli attori economici

    Da tempo la difesa dell'ambiente è diventata un business economico, oltre che un impegno civile. Karmenu Vella, 64 anni, è commissario europeo all'Ambiente nella nuova Commissione Juncker. In questa intervista spiega come intende affrontare il tema dell'economia circolare. Precisa tra le altre cose che intende proporre obiettivi nella gestione dei rifiuti che tengano conto delle differenze nazionali.

    La Commissione europea presenterà entro fine anno una nuova strategia relativa all'economia circolare. Ce ne tratteggia gli aspetti principali?
    Vogliamo avere un approccio più sistemico, che permetta di mantenere le risorse nell'economia. La strategia andrà oltre la questione dei rifiuti e riguarderà altri aspetti nel ciclo dei prodotti, tenendo in mente la situazione in tutti i Paesi membri.

    Può essere più preciso sul ciclo dei prodotti?
    Adottare una economia più circolare richiede una azione in tutti gli stadi nel ciclo di vita di un prodotto. Mi riferisco in particolare all'estrazione di materie prime, al design di prodotti e materiali; alla produzione, alla distribuzione e al consumo di prodotti; ai sistemi nella prospettiva della riparazione, del remanufacturing e del riutilizzo dei prodotti; alla gestione dei rifiuti e al riciclo. Tutti questi stadi sono legati tra loro e miglioramenti in termini di efficienza energetica e di risorse possono essere introdotti in tutte le fasi.

    Per quanto riguarda la politica sui prodotti?
    Vogliamo adottare soluzioni innovative in termini di eco-design che riducano l'uso delle materie prime e rendano i prodotti più durevoli, più facili da mantenere, riparare, migliorare e riciclare così come più efficienti nelle fasi di produzione e di utilizzo.

    Volete anche migliorare le politiche sul versante dei consumatori?
    Vogliamo consentire ai consumatori e alle imprese di avere accesso a informazioni affidabili relative all'impatto ambientale dei prodotti durante tutta la loro vita, aumentare la scelta di prodotti rispettosi dell'ambiente e appoggiare nuovi modelli di business e di consumi. Migliorare continuamente la gestione dei rifiuti rimane una priorità.

    La Commissione Barroso aveva fatto una sua proposta per promuovere l'economia circolare. La Commissione Juncker l'ha ritirata, ed è stata criticata per questo. Perché questa scelta?
    La proposta è stata ritirata per poter avere un approccio più ampio e più ambizioso. La proposta del luglio 2014 si concentrava sulla gestione dei rifiuti. Tralasciava le politiche sui prodotti o la questione dei mercati di materie prime secondarie. Inoltre, vogliamo che le nostre proposte riguardo ai rifiuti siano più specifiche per Paese, tali da migliorare l'adozione delle politiche a livello locale. Dovremo quindi verificare con attenzione problemi di violazione delle regole, essenziale per assicurare una effettiva applicazione.

    Adotterete obiettivi vincolanti, per esempio nella gestione dei rifiuti?
    La legislazione europea in materia prevede una revisione degli obiettivi esistenti. Vogliamo introdurre obiettivi che siano al tempo stesso intelligenti, ambiziosi e realistici. Sono fiducioso che manterremo i nostri obiettivi di riciclo a livello europeo, ma il nostro successo dipenderà da come le politiche saranno applicate a livello locale.

    Vi saranno obiettivi nazionali?
    Nel rivedere la proposta, vogliamo meglio prendere in considerazione le differenze tra i Paesi nel campo della gestione dei rifiuti, con l'obiettivo in generale di ridurre l'ammontare di rifiuti residui e aumentare l'uso di materie prime secondarie nell'economia europea.

    Rispetto alla precedente proposta comunitaria, la vostra vuole essere più amichevole nei confronti delle imprese. In che senso?
    L'obiettivo è di garantire i benefici dell'economia circolare a tutti gli attori economici attraverso l'insieme delle catene di valore dei prodotti: dal settore minerario all'ideazione dei prodotti, dalla produzione alla distribuzione, dai venditori ai consumatori fino ai settori della riparazione, del riutilizzo e della gestione dei rifiuti. Nel mantenere il più a lungo possibile il valore dei materiali e dell'energia utilizzata nei prodotti e nel minimizzare i rifiuti e l'uso delle risorse, una economia circolare promuove la competitività, l'innovazione e un livello elevato di protezione per gli uomini e l'ambiente. Nonostante la crisi finanziaria, il numero di posti di lavoro nei settori ambientali (prodotti e servizi) è cresciuto da 3 a 4,2 milioni tra il 2002 e il 2011.

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