Esiste «la concreta possibilità di assicurare ai cantieri del gruppo presenti in Liguria lavoro di grande qualità per i prossimi 7/8 anni». Lo ha detto l’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, al termine di un incontro col governatore Ligure Claudio Burlando, tenutosi presso la sede della Regione.
«Ci sono - ha aggiunto il manager - ottime possibilità di sviluppo per Fincantieri». E ha spiegato che il lavoro assicurato agli stabilimenti della Liguria «avrà un duplice effetto positivo. Da un lato, comporterà un significativo incremento dell’occupazione diretta nei siti liguri: considerando gli interni e gli esterni, oltre 10mila lavoratori saranno impegnati nei cantieri di Riva Trigoso-Muggiano e Sestri Ponente. Dall’altro, Fincantieri, nello stesso periodo, raddoppierà l’acquisto in Liguria di beni e servizi necessari per lo svolgimento delle commesse derivanti dal piano di rinnovo della Marina militare e dagli ordini nel settore crocieristico, portandolo da 600 milioni a 1,2 miliardi circa ogni anno». Pertanto, ha rassicurato Bono, «non ci sarà nessuna smobilitazione nei siti liguri, ma conferma e sviluppo».
La Regione e Fincantieri hanno anche sottoscritto un accordo per incrementare sensibilmente, attraverso percorsi formativi approntati con istituti superiori e università, le possibilità di accesso dei giovani al mondo del lavoro, favorendo in questo modo l'incontro tra domanda e offerta.
In questo quadro la Regione, apprezzando« il notevole sforzo che Fincantieri propone per la Liguria, auspica che azienda e sindacato possano continuare a dialogare al fine di trovare l’intesa necessaria per consentire all’azienda stessa di continuare a competere con successo sui mercati internazionali, assicurandole ancora ordini in uno scenario che permane estremamente complesso».
Peraltro Burlando e gli assessori alle Infrastrutture e al Lavoro, «anche a nome dei sindaci che li avevano sollecitati in tal senso - spiega una nota della Regione - hanno chiesto con determinazione all’ad di Fincantieri e all’azienda di riconsiderare il trasferimento (annunciato dall'azienda e considerato ingiustificato dai sindacati, ndr) di alcuni dipendenti liguri in altri siti del gruppo, anche al fine di facilitare il dialogo tra organizzazioni sindacali e azienda».
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