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Chimica e aeronautica, Brindisi attira investimenti con gli incentivi…

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COMPETITIVITÀ

Chimica e aeronautica, Brindisi attira investimenti con gli incentivi regionali

La Jindal Films – tra le aziende leader nel mondo nella produzione e commercializzazione di film di propilene con impianti a Virton, in Belgio, a Kerkrade, nei Paesi Bassi, e a Brindisi – investe ancora in Puglia. La multinazionale indiana– che ha rilevato a ottobre 2013, dall’americana Exxon Mobil, l’impianto di Brindisi che produce film destinati ad imballaggi flessibili (biscotti, panetteria, confezioni di cioccolato, merendine, tabacchi, profumi,etc.) ed etichette e che occupa 180 addetti diretti, e quasi altrettanti nell'indotto – punta infatti al raddoppio delle linee produttive con un investimento, a regime, che sfiorerebbe circa 100 milioni di euro.

Nel capoluogo messapico la Jindal Films Europe Brindisi srl – che ha chiuso il 2014 con un fatturato di circa 150 milioni – vuole raddoppiare la sua capacità produttiva utilizzando anche i fondi dei contratti programma per le grandi imprese che la regione Puglia ha deciso di riproporre pubblicando, il 14 maggio, un nuovo bando per la concessione di altri incentivi agli investimenti industriali dopo quelli, per 310 milioni, già erogati per 44 contratti a valere su investimenti per 1,1 miliardi, di cui 427 milioni per gruppi esteri. La Jindal effettuerebbe l’investimento in due tranche e la prima riguarderebbe interventi sul raddoppio delle linee, innovazione di processo e ottimizzazione dei costi, anche energetici. Oltre alla ricerca sperimentale legata ad alcuni accordi della società con università pugliesi per individuare nuove modalità e nuova tecnologia di imballaggio. «L'investimento è importantissimo per tutta la nostra zona industriale – spiega Angelo Guarini, direttore di confindustria Brindisi –. Il raddoppio delle linee produttive non significherà solo l’aumento del fatturato e degli occupati, fino a 300 addetti secondo alcune stime,ma anche il consolidamento di Brindisi come polo di riferimento del packaging, un settore che in Puglia ha grandi margini di crescita». La scelta degli indiani di puntare sul sito brindisino potrebbe anche favorire una maggiore integrazione di filiera, ad esempio con la vicina LyondellBasell che, nel petrolchimico di Brindisi, produce resine di polipropilene utilizzate principalmente per applicazioni di imballaggio, piuttosto che ottenere materia prima dalla lontana Arabia Saudita. «Basterebbe un tubo per collegare le due aziende per quanto sono vicine – dice Guarini. Occorrerebbe però garantire forniture costanti di materia prima». E qui ritorna il vecchio progetto, rimasto sulla carta, del raddoppio della raffineria Eni di Taranto e di una pipeline con Brindisi di 70 km. Un altro investimento in cantiere riguarderebbe sempre Brindisi con l'Avio Aero (circa 650 dipendenti) della General Electric Aviation per complessivi 90 milioni (50 di attivi materiali e 40 in ricerca industriale). Anche in questo caso gli investimenti punterebbero agli incentivi dei contratti di programma le cui candidature potranno essere presentate a partire dal 3 giugno. Avio Aero è infatti interessata alla fornitura di turbine a gas per la propulsione delle nuove navi della Marina Militare Italiana. Per questo il contratto di programma servirebbe a consolidare Brindisi come centro di eccellenza mondiale per la manutenzione e revisione non solo dei motori aerei, ma anche delle turbine a gas che danno la propulsione alle fregate militari multiruolo di ultima generazione.

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