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Via al riassetto Enit: lascia il dg Babbi, avanzo di 5,5…

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TURISMO

Via al riassetto Enit: lascia il dg Babbi, avanzo di 5,5 milioni, patrimonio immobiliare da 38,4 milioni

Dopo l’approvazione da parte della Corte dei conti del nuovo statuto dell’Enit-Agenzia nazionale turismo, sta partendo la riorganizzazione, ci sono le prime indicazioni sui conti ed esce di scena il direttore generale Andrea Babbi.«L'ho annunciato - spiega Babbi - in una lettera a Matteo Renzi il 2 giugno, a Dario Franceschini l'11 giugno. Avevo già detto al ministro che avrei chiuso la mia fase con la fine del commissariamento, quindi già a novembre, e poi c'è stata questa prorogatio e una riforma, che doveva essere fatta in 4-5 mesi, si è protratta tutti questi mesi. Anche il commissario Cristiano Radaelli, con cui in questi mesi ho sempre collaborato, sapeva che avrei lasciato. Ho servito il mio Paese in questi mesi come meglio ho potuto.

Non rinnego niente anche delle difficoltà e delle amarezze. Sono rattristato perché in fondo la politica non conosce il turismo e non ama il turismo e non ha capito quello che abbiamo tentato di scrivere nel piano strategico assieme ad altre cento persone, che il turismo è la leva per far crescere il nostro Paese e basterebbe veramente poco». Quanto ai presunti abusi relativi alla sua nomina, al centro di n'indagine della procura di Roma, Babbi precisa all’Ansa: «Se ci sono stati vizi di forma, chi deve verificarlo lo verificherà. Ribadisco, al limite sono stato vittima di questi vizi, sono arrivato qui perché la Corte dei Conti aveva registrato il mio contratto che quindi fino a prova contraria è regolare».

«Ho presentato - conclude Babbi - il nuovo bilancio Enit: in due anni ho tagliato le spese generali del 16%, i costi del personale del 6,8%, stiamo discutendo con i sindacati perché da cento ore di straordinario del 2014 siamo passati a 70 e ho chiesto un ulteriore taglio, i 18 milioni di funzionamento che il ministero ci dà sono stati ridotti a 16, i risparmi che abbiamo attuato, la collaborazione per la vendita dei biglietti dell'Expo quando ormai la scadenza era molto vicina (gli organizzatori stessi hanno riconosciuto che 5 milioni di biglietti ai tour operator all'estero non li avrebbero venduti senza di noi), le sedi all'estero, su 23 la metà sono state ripensate e riviste integrandole con ambasciate e uffici Ice, nel 2015 risparmieremo 850 mila euro». Inoltre, nel 2014 una prima stima a valore di mercato degli immobili Enit porta a una valutazione di 38,4 milioni. Al 31 dicembre si valuta in 5,5 milioni l’avanzo di amministrazione.

Infine, un’interrogazione in questi in Parlamento (alla Camera) sulle attività Enit e Promuovitalia.
RICCIATTI, FERRARA, PANNARALE,
GIANCARLO GIORDANO, PLACIDO, PIRAS, QUARANTA, KRONBICHLER,
SANNICANDRO, MELILLA, DURANTI, SCOTTO, FRATOIANNI, MARCHETTI e
LUCIANO AGOSTINI. - Al Ministro dei beni e delle attività
culturali e del turismo.

Per sapere premesso che: Promuovi Italia spa é un'agenzia attiva nell'assistenza tecnica alla pubblica amministrazione, in particolare svolgendo attività di formazione e promozione turistica; é controllata al 100% dall'Agenzia nazionale del turismo, l'Enit, e quindi dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo; con la «legge Franceschini» del luglio 2014 la società é stata messa in liquidazione e rischia il fallimento; con precedente atto di sindacato ispettivo (seduta 309 del mese di ottobre 2014, atto n. 4-06385), a firma dei deputati Ferrara e Ricciatti, si segnalava già la difficile situazione dell'Agenzia Promuovi Italia, chiedendo al Governo se intendesse intervenire in maniera tempestiva al fine di fare chiarezza sulla vicenda e se intendesse assumere i conseguenti provvedimenti; Con atto sottoscritto il 30 marzo 2015 il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo ha prorogato al 30 aprile 2015 il «termine per la conclusione dei lavori della Commissione di indagine amministrativa stabilito all'articolo 1 del decreto ministeriale 10 ottobre 2014»; ad oggi non sono stati ancora resi noti gli, esiti dell'indagine amministrativa suddetta; un recente articolo apparso l'8 giugno 2015, sulla rivista Wired.it, a firma del giornalista Arturo Di Corinto, ha segnalato le recenti evoluzioni della vicenda, aggravatesi al punto che la società é sotto sfratto dalla sede dove opera e deve risarcire «centinaia di migliaia di euro agli ex dipendenti»; dall'articolo citato si apprende, anche, che la società Promuovi Italia spa ha presentato domanda di concordato preventivo che, qualora venisse ammesso dal tribunale, costituirebbe un evidente e grave pregiudizio per i numerosi creditori, tra i quali i dipendenti della società stessa, i quali non verrebbero soddisfatti dei loro crediti, se non in minima parte; la direttiva tecnica generale DSCT 0004361 P del 16 marzo 2011, a firma dell'allora Capo del dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei ministri Caterina Cittadino, in premessa, chiarisce il «potere di indirizzo e di cosiddetto «controllo analogo» che il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo esercita su Promuovi Italia spa società in house del Dipartimento [...]» -: se il Ministro sia in grado di rendere noti gli esiti dell'indagine amministrativa promossa con il decreto ministeriale 10 ottobre 2014, o comunque di fornire chiarimenti sui fatti richiamati in premessa; se non ritenga di dover fornire chiarimenti circa le responsabilità in ordine alla garanzia dei debiti contratti da Promuovi Italia spa, considerato il potere di cosiddetto «controllo analogo» che il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo esercita su Promuovi Italia.

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