Economia

La gomma-plastica continua la corsa all’estero

  • Abbonati
  • Accedi
Industria

La gomma-plastica continua la corsa all’estero

Ci sono ancora troppi “zero virgola” negli andamenti che raccontano la ripresa industriale, sostiene il presidente della Federazione gomma plastica, Filippo Bettini, ma questo è il momento di coglierli per risollevarsi. Molti indicatori sono in controtendenza. Dopo 14 trimestri consecutivi in calo per gli investimenti fissi lordi nel primo trimestre del 2015 si registra una variazione positiva: + 0,4%.

Se il confronto è con il quarto trimestre del 2014 allora la crescita è dell’1,5%, grazie soprattutto alla spinta che arriva dai mezzi di trasporto. Complessivamente la filiera della gomma plastica ha esportato beni per un valore record di 21,7 miliardi di euro e di questi 13,7 miliardi sono costituiti da prodotti della trasformazione. Anche il presidente uscente di Assocomaplast, Giorgio Colombo che ieri ha passato il testimone ad Alessandro Grassi, racconta del 2014 come di un anno di sostanziale ripresa per l’industria italiana delle macchine per materie plastiche e gomma, con una produzione stimata a 4 miliardi di euro (+2,6% rispetto al 2013) ed esportazioni in crescita del 5% (fino a 2,68 miliardi). «Il risultato messo a segno lo scorso anno sul fronte delle vendite all’estero che rappresentano mediamente oltre il 70% del fatturato e fino al 90% per alcune realtà - spiega Colombo - è stato seguito da segnali positivi anche sul mercato interno». Quello che potrebbe determinare la ripresa generale dell’economia italiana.

Questi numeri che incoraggiano la filiera, sono il frutto dell’elevato profilo tecnologico e innovativo delle imprese della filiera della gomma plastica di cui ieri hanno parlato in una tavola rotonda Licia Mattioli, presidente del Comitato tecnico Confindustria per l’internazionalizzazione e gli investitori esteri, Dario Baessato, direttore generale Ivg Colbachini, Renato Zelcher, amministratore delegato Crocco, Dario Previero, titolare della Previero e Massimo Margaglione, amministratore delegato della Gefit. Esperienze dove il filo rosso è l’innovazione e la «sartorialità» della produzione che fanno dire a Mattioli con molto orgoglio «di essere parte di un paese straordinario». Con il sistema Italia che un tempo non funzionava ma che oggi ha fatto molti passi avanti: «Gli investimenti importanti e la collaborazione tra Ice, Mise e Confindustria stanno dando frutti» e certamente uno dei frutti è anche lo scatto in avanti del 5% sull’export mondiale. In Italia però «non possiamo pensare di disintermediare il sistema. Confindustria oggi ha un ruolo importante e deve continuare ad averlo nel futuro del paese».

In sottofondo c’è il tema della crescita esponenziale dei prezzi delle materie prime plastiche fortemente aumentati dopo le dichiarazioni di forza maggiore di diversi impianti in Europa. «L’importante ricorso all’import di materie prime è ragione di preoccupazione per noi e per l’intero paese che ha bisogno di un forte cluster dei polimeri», sostiene Bettini. Un allarme condiviso anche dal presidente dell’Associazione Chimica-Gomma-Plastica di Confartigianato, Massimo Desideri. E poi c’è anche il tema occupazione. Lo scorso aprile i dati «hanno fatto un passo in avanti spinti dalle nuove misure per il lavoro: non solo dagli incentivi per le assunzioni ma dal complesso di interventi legislativi che alcune parti sociali hanno purtroppo contrastato». Questa è la situazione proprio mentre i sindacati stanno preparando la piattaforma per il rinnovo del contratto della gomma plastica. A questo proposito Bettini osserva che «nel periodo di vigenza del ccnl è maturato un consistente differenziale a favore delle imprese. Non vogliamo che siano posti ostacoli all’esigibilità». Ci sono molti elementi che accompagnano la ripresa e «sfuggono al nostro diretto controllo - osserva Bettini -. Il costo del lavoro ela sua coerenza sono nelle nostre mani».