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Commesse egiziane da 240 milioni per Ansaldo Energia

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MERCATI ESTERI

Commesse egiziane da 240 milioni per Ansaldo Energia

Oltre 240 milioni di euro. A tanto ammonta il valore complessivo di tre contratti che Ansaldo Energia (partecipata per il 44,8% da Fondo strategico italiano, mentre un altro 40% è controllato da Shanghai Electric ), si è aggiudicata in Egitto. I primi due, ad Al Shabab e West Damietta, riguardano la conversione a ciclo combinato delle due centrali, appartenenti all’Egyptian electricity holding, l’ente elettrico governativo egiziano, che gestisce oltre il 90% della produzione energetica del Paese.

Questi prevedono la fornitura e la messa in servizio di tre turbine a vapore da 265 megawatt ciascuna, compresi i relativi generatori a idrogeno, condensatori ad aria, trasformatori e sistemi ausiliari. Il terzo contratto riguarda invece la fornitura di due turbine a gas di potenza di circa 170 megawatt ciascuna e relativi generatori oltre ai servizi di ingegneria, montaggio e avviamento per la centrale in ciclo aperto di Al Mahmoudia (Al Buhayrah State), da parte di Elsewedy power system projects international, leader nelle regioni mediorientali e africane per la produzione di prodotti nel campo della power generation. Questo progetto, spiegano in Ansaldo, sarà un fast track project, che permetterà Elsewedy di produrre energia elettrica per la rete già nel mese di agosto 2015.

Grazie ai contratti annunciati ieri, Ansaldo Energia supera i 4mila megawatt di potenza complessiva installata in Egitto e si conferma come uno dei più importanti original equipment manufacturer del Paese; queste commesse, infatti, seguono altre commesse ottenute da Ansaldo Energia in Egitto, negli anni scorsi. Nel 2011 l’azienda guidata da Giuseppe Zampini ha stretto un accordo da di circa 50 milioni di euro per la centrale a ciclo combinato da 750 megawatt di Banha, gestita dalla Middle delta electricity production, società sempre di proprietà dell'ente elettrico governativo. L’anno successivo Ansaldo si è aggiudicata un contratto da 40 milioni di euro, con l’ordine della terza turbina a vapore della centrale di Giza North, situata alla periferia del Cairo. Nel 2013, poi, l’impresa italiana ha firmato con la Cairo electricity production company, società che fa capo all’Egyptian electricity holding company, che prevede la progettazione e costruzione di una centrale elettrica a ciclo aperto “chiavi in mano” da 600 megawatt presso il sito egiziano denominato “6 Ottobre”, nella periferia del Cairo.

Nei giorni scorsi, infine, il gabinetto di governo egiziano ha approvato un decreto per creare una compagnia statale dedicata alla gestione dei progetti relativi all’energia elettrica destinati ad aumentare la capacità della rete ed evitare i continui blackout. La compagnia gestirà i progetti sia da un punto di vista operativo che economico. E tra i piani su cui si appresta a lavorare ce n’è un altro di Ansaldo Energia: quello relativo alla trasformazione della centrale a ciclo aperto costruita dall’azienda italiana nella Città 6 ottobre, in una centrale combinata, in grado di aumentare l’attuale capacità dell'impianto di 340 megawatt.

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