Economia

Comunicare la sostenibilità, i Pr internazionali si confrontano

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Food &sustainability

Comunicare la sostenibilità, i Pr internazionali si confrontano

Comunicare la “sostenibilità”, le politiche pubbliche e sociali. Nell’anno di Expo, significa, soprattutto, per Milano ripensare come produrtre, distribuire e consumare il cibo in modo diverso. Più efficiente, sano e con meno sprechi. Anzi, attivando una rete che sappia recuperare gli scarti e quello che non viene consumato. Sull’impegno, preso dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia, a febbraio 2014, al summit di Johannesburg si è parlato ieri, nel corso del convegno “Food, Sustainability & Communication, poichè che Ferpi
(Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) ha ospitato a Milano l’Annual General Meeting di Global Alliance for Public Relations and Communication Management, l’associazione internazionale che riunisce i professionisti della comunicazione, delle relazioni pubbliche ed istituzionali.

Obiettivo, le politiche di sviluppo delle città metropolitane e le politiche per la sostenibilità messe in atto dalle filiere agroalimentari, valutandone l'impatto e le reciproche influenze anche in una logica di strategie di diffusione e comunicazione. Scelte e politiche essenziali per la qualità della vita eppure concetti non sempre facili da spiegare all’opinione pubblica con efficacia. Serve, sia verso i cittadini che gli stakeholders, una capacità comunicativa per migliorare la trasparenza di tutta la filiera del food, dalle policy all’industria, dalle strategie di sostenibilità al coinvolgimento dei consumatori.
L’iniziativa rappresenta l’occasione per fare il punto sul lavoro svolto in vista della firma dell’Urban Food Policy Pact (che sarà firmato a Milano a chiusura di Expo). L’impegno proposto dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ai sindaci di tutto il mondo per costruire localmente sistemi alimentari equi e sostenibili verrà siglato il 16 ottobre – Giornata Mondiale dell’Alimentazione – durante la visita a Milano del Segretario generale delle Nazioni Unite.

«L’edizione 2015 dell’Annual General Meeting, e la concomitanza con Expo – ha spiegato Patrizia Rutigliano, presidente di Ferpi – offrono alle realtà produttive italiane un’occasione unica per contribuire a dare forma e contenuto a un accordo che potrà rendere il sistema alimentare delle città più equo e più sostenibile, traducendo la responsabilità sociale in azione concreta, convinta e soprattutto comune».

«Dalle nostre ricerche – ha aggiunto Michele Tesoro-Tess, partner and managing director di Reputation Institute Italy and Middle East – emerge chiaramente quanto oggi stia crescendo il percepito dei cittadini rispetto a queste tematiche, rendendo lo sviluppo di politiche di sostenibilità una leva competitiva sia per le città sia per le imprese. Il nostro ruolo come comunicatori è quello di promuoverne la conoscenza, in quanto sono essenziali per valorizzare l'attrattività dei centri urbani e di conseguenza la crescita economica delle città. La sfida attuale è creare una sinergia tra le imprese e le città dove esse hanno sede, in modo da riuscire a veicolare messaggi credibili sul tema della sostenibilità».

«Le grandi aree urbane – ha concluso Maurizio Baruffi, Capo di Gabinetto del Comune di Milano – sono il luogo dove si mettono in atto le politiche contro la povertà alimentare e le malattie connesse alla malnutrizione Nelle città si può far molto per aumentare la consapevolezza sul cibo: per questo Milano ha invitato le altre grandi città a scrivere l’Urban Food Policy Pact, un testo che promuove i valori di sostenibilità ed equità, accompagnato da un manuale di buone pratiche che mette in evidenza il lavoro svolto ogni giorno dai sindaci in tema di alimentazione. Rispondere alla sfida di come nutrire le città richiede la collaborazione tra pubblico e privato su obiettivi sostenibili e concreti. È tempo di far crescere alleanze restringendo le aree di conflitto, ad esempio lavorando insieme non solo sul tema di come ridurre lo spreco, ma anche di come far avere un pasto caldo a chi non può permetterselo».

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