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Dossier La «forza» di Swatch è il giro d'affari globale

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    Dossier | N. 5 articoliRapporto Orologi

    La «forza» di Swatch è il giro d'affari globale

    Una estrema diversificazione sia sul versante dei prodotti che su quello della presenza sui mercati. È un elemento che il gruppo Swatch ha da molto tempo posto al centro delle sue strategie. Nick Hayek, chief executive officer e figlio del fondatore Nicolas, lo ha richiamato spesso, per spiegare la capacità del gruppo di attraversare le diverse fasi e di mantenere una tendenza di fondo all'espansione. Un elemento che il gruppo orologiero elvetico sottolinea anche oggi, di fronte alle opportunità e di fronte agli ostacoli, che pure ci sono nel settore. Il gruppo è presente praticamente in tutte le gamme di prodotti. Oltre che su quello omonimo, può contare tra gli altri su marchi come Omega, Breguet, Blancpain, Longines, Harry Winston, Tissot e Rado. Tradizionalmente ha anche una forte produzione di componenti per orologi. Quanto alla presenza nelle diverse aree geografiche, il carattere globale del giro d'affari del gruppo è una realtà visibile.

    Il gruppo Swatch è nel plotone di testa dei maggiori produttori di orologi, insieme a Richemont, l'altro grande gruppo elvetico del settore, pure quotato a Zurigo. Dopo i record toccati nell'esercizio 2013, nel 2014 il gruppo Swatch ha registrato ancora un aumento del fatturato (+4,6% per quello lordo, a oltre 9 miliardi di franchi; +3% per quello netto, a 8,7 miliardi di franchi) ma una flessione del 26,6% dell'utile netto, a 1,42 miliardi di franchi. Il risultato operativo è stato di 1,75 miliardi, contro i 2,31 miliardi del 2013. Il dividendo è stato fissato a 7,50 franchi per azione al portatore e a 1,50 franchi per azione nominativa. La forza del franco svizzero e l'incendio di una fabbrica della controllata Eta sono elementi che si sono fatti sentire nel 2014. Ma le cifre nel complesso rimangono ragguardevoli e la leadership del gruppo nel settore non è in discussione.

    Quanto ai primi mesi del 2015, Nick Hayek ha ribadito che il gruppo procede bene sul terreno delle vendite, nonostante i problemi dati dal superfranco. A metà gennaio scorso, quando la Banca nazionale svizzera ha tolto la soglia di cambio euro-franco, e quando dunque la valuta elvetica ha avuto un ulteriore apprezzamento, i titoli Swatch a Zurigo sono andati parecchio giù, come quelli di altri gruppi del settore, ma nei mesi successivi c'è stata una risalita. Ora analisti e operatori si interrogano su quale possa essere la velocità di crociera del gruppo nella prossima fase, considerando soprattutto tre fattori: la forza del franco che può incidere ancora sull'export e sui margini dei produttori elvetici; i rallentamenti a fasi alterne di alcuni tra i mercati principali per il settore, tra cui quelli asiatici (Hong Kong e Cina soprattutto); l'ingresso sul mercato degli smartwatch prodotti da alcuni big dell'elettronica e delle telecomunicazioni.

    Nick Hayek e il vertice del gruppo Swatch hanno dato in questi mesi le loro risposte: la forza del franco è eccessiva ma siamo abituati ad affrontarla e d'altronde questa forza non è uguale in tutte le aree valutarie (sul dollaro ad esempio ora si sente meno); i rallentamenti di alcuni mercati sono compensati dal buon andamento di altri e noi siamo molto diversificati; non temiamo gli smartwatch, un orologio è cosa diversa da un telefonino e noi comunque abbiamo nuovi prodotti in via di lancio, come l'orologio con la tecnologia Nfc che permetterà di effettuare pagamenti e come Swatch Touch zero, orologio connesso con quadrante tattile, destinato soprattutto agli sportivi.

    Tra gli analisti della piazza elvetica è abbastanza diffuso l'hold sul titolo Swatch, cioè aspettare e vedere. «Oltre alla questione del franco forte, che riguarda Swatch come altri gruppi che producono in Svizzera e da qui esportano – dice Dario Meroni, analista mercato azionario svizzero alla Bsi – occorrerà vedere quale impatto reale avranno nella prossima fase gli smartwatch. E bisognerà vedere come andranno nei prossimi mesi, per tutti i prodotti, alcuni importanti mercati asiatici ed europei. Bisogna aggiungere comunque che Swatch è tra i gruppi che hanno mostrato di essere ben gestiti». Gli ostacoli insomma ci sono, ma c'è anche una posizione leader nel settore, da tempo creata e confermata. Così, con problemi da affrontare ma anche con punti di forza da giocare, la lunga marcia di Swatch sui mercati mondiali continua .

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