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Dossier Geocart fa rete in Basilicata: innovazione e tecnologia al servizio del…

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    Dossier | N. 10 articoli

    Geocart fa rete in Basilicata: innovazione e tecnologia al servizio del territorio

    Telerilevamento aereo, raccolta di dati satellitari, costruzione di mappe, analisi dei rischi naturali e della deformazione del territorio, studio dell’impatto ambientale; e anche classificazione dei suoli, pianificazione urbanistica, assistenza tecnica e una miriade di altre cose che hanno a che fare con l’uso e l’applicazione delle più sofisticate tecnologie a supporto della conoscenza.

    Il tutto per clienti locali, nazionali e internazionali come una miriade di amministrazioni locali (Comuni, Province, Regioni), il Consiglio nazionale delle ricerche, l’Agenzia spaziale italiana, diverse università cui si aggiungono compagnie pubbliche e private del calibro di Enel, Terna, Ferrovie dello Stato, Anas, Autostrade, Eni, Sogesid più altre aziende nei campi dell’ingegneria e delle costruzioni.

    Questa è Geocart, società d’ingegneria con vent’anni di attività (è nata nel 1995) e sede in una delle più piccole regioni d’Italia: Potenza, Basilicata. Qui un gruppo di circa 40 persone tutte altamente specializzate – fisici, geologi, ingegneri delle più diverse specie, informatici, geometri, topografi, disegnatori tecnici, operatori satellitari – danno vita a una combinazione professionale unica nel Paese.

    Ad aver messo insieme con pazienza i pezzi del mosaico è Antonio Colangelo, amministratore unico dal tempo della fondazione, la cui esperienza nel campo affonda le radici ai tempi del terremoto del 1980 quando, grazie ai fondi per l’imprenditorialità giovanile, riuscì a costruire un primo nucleo d’impresa dotato della più moderna strumentazione dell’epoca e di supporto alle istituzioni impegnate nel delicato compito della ricostruzione.

    Formatosi per rispondere alle esigenze di conoscenza necessarie ad assumere le migliori decisioni possibili in circostanze drammatiche come quelle che seguono a un sisma vigoroso, Colangelo e il suo ristretto cerchio dei primi collaboratori hanno deciso di mettere a frutto esperienza e vocazione strutturandosi per un mercato che valicasse i confini regionali com’è poi avvenuto con soddisfazione crescente.

    Il fatturato si mantiene contenuto, sui 5 milioni di euro, ma la carica innovativa della compagine fa immaginare uno sviluppo interessante grazie anche alle numerose commesse che negli ultimi anni sono arrivate dai più accreditati centri di ricerca in Italia e all’estero. I prodotti e i servizi realizzati e forniti dalla piccola realtà lucana cominciano a essere sempre più apprezzati e richiesti.

    La vitalità di Geocart e la sua necessità di creare un ambiente competente e competitivo per poter meglio sviluppare le proprie applicazioni hanno contribuito a formare un consorzio per l’innovazione e la tecnologia ambientale che ha messo in rete le migliori realtà di settore per un totale di quindici aziende, 350 addetti e 50 milioni di fatturato. Il consorzio, chiamato Createc, fa parte del Distretto tecnologico della Basilicata.
    Basandosi su questi presupposti, la creatura di Colangelo e compagni – il cui quartier generale a Potenza è un vecchio mulino trasformato in un centro di fantascienza - ha potuto mettere radici nella vicina Matera ma anche a Roma, Milano e quindi in Polonia, Romania, Estonia, Marocco, Argentina, Libia, Egitto, come racconta un’informata pubblicazione locale che dedica all’argomento un ampio articolo.

    La dotazione tecnica necessaria a svolgere i compiti richiesti è da 007. Aggeggi come Gps, laser di puntamento, scanner di ultima generazione, speciali fotocamere digitali, camere termiche, sensori iperspettrali e altre diavolerie del genere rappresentano l’armamentario di precisione che, spesso montato su elicotteri in originali combinazioni, conferisce alla Geocart la reputazione di qualità alla base del suo successo.

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