Economia

Caserta progetta il più grande Parco dell’Aerospazio

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RIQUALIFICAZIONI URBANE

Caserta progetta il più grande Parco dell’Aerospazio

Navicelle spaziali e razzi, scatole nere e video di missioni stellari: conterrà tutto ciò il Parco dell’AeroSpazio, progetto promosso dal Distretto Tecnologico Aerospaziale della Campania (Dac), e che oggi coinvolge in un comitato promotore Confindustria Caserta, Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Telespazio, Planetario di Caserta , Associazione Italiana per gli Studi sullo Sviluppo Locale (Aislo ) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

Oggi si tratta di qualcosa di più di una, se pur stravagante, idea. Il comitato promotore ha finanziato lo studio di fattibilità, ormai pronto. Tanto che è stato presentato in occasione dell’Assemblea annuale di Confindustria Caserta. Per gli industriali di Terra di Lavoro il Parco dell’Aerospazio è un grande progetto su cui scommettere e a cui ancorare le speranze di ripresa dell’economia della provincia: si prevede infatti che possa consentire di creare 1000 nuovi posti di lavoro e assicurare 550mila presenze annue.

L’iniziativa prevede un investimento di 58 milioni da realizzare su un’area di oltre 100mila metri quadrati, l’area militare denominata ex “Macrico” (Magazzino centrale ricambi mezzi corazzati), oggi di proprietà dell’Istituto Diocesano per il sostentamento del clero (Idsc). Il Parco tematico casertano – che verrà realizzato seguendo i modelli di successo della “Citè de l’Espace” di Tolosa e del “Kennedy Space Center Visitor Complex” di Orlando – sarà uno dei maggiori Parchi urbani del mondo. Sarà preservato e tutelato il polmone di verde in cui verrà inserito. Si caratterizzerà per la presenza di due macro-aree tematiche: una riservata all’Aeronautica e la seconda allo Spazio e all’Astrofisica, realizzando un percorso che dalla storia passi attraverso il presente per condurre i visitatori verso il futuro.

Se il costo dell’intero intervento è stimato in 58 milioni, si ritiene che il 50% possa essere rappresentato da fondi pubblici destinati per lo più alle infrastrutture, e il restante 50% assicurato dai privati – tra cui aziende del settore – che potranno beneficiare di prestiti a tasso agevolato. Secondo i soggetti promotori del progetto, è garantito il rientro: la nascita della “Citè de l’Espace” di Tolosa, a quanto sembra, ha prodotto un incremento del Pil del 2% attivando un significativo movimento turistico. Si ritiene che in un contesto socio economico come quello di Caserta l’aumento del Pil indotto dalla nascita del Parco dell’AeroSpazio possa essere anche superiore al 2%.

La Campania, del resto, è una regione adatta a ospitare un Parco dell'AeroSpazio per la significativa presenza sul territorio di aziende del settore. Nel sistema economico regionale, infatti, la filiera produttiva aerospaziale riveste un ruolo di primissimo piano: la regione è seconda in Italia, dopo la Lombardia, con un fatturato di 1,6 miliardi, ed è al primo posto per numero di addetti, pari a 8.404 unità. Si posiziona infine al terzo posto per le esportazioni che raggiungono un valore di circa 800 milioni.
«Pensiamo – afferma il presidente del Dac e del Cira, Luigi Carrino – che sia possibile perseguire l’intento di riutilizzare una vasta area della città creando uno strumento di divulgazione scientifica e, allo stesso tempo, dare un contributo, che potrebbe essere decisivo, alla ripartenza dell’economia del territorio. Questo nostro progetto ha ricevuto numerose adesioni. E sappiamo che è stato apprezzato dal neo governatore della Campania Vincenzo De Luca».

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