Economia

Una piazza per la produttività

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LE IDEE

Una piazza per la produttività

  • –di M.C.V.

Ad aggiudicarsi il podio oltre a un primo premio del valore di 10mila euro, al termine della prima fase del concorso per il riuso dell’ex capannone Dai di Mirafiori e dell’ex Gommatura, che si è conclusa con la proclamazione degli otto finalisti lo scorso 3 luglio, è stato il raggruppamento guidato dalla società torinese Recchiengineering con Land Milano, Picco Architetti, Immagine e Territorio di Livio Dezzani, +Studio e Roberta Musso.
Con un progetto che guarda a una reinterpretazione in chiave contemporanea della vocazione industriale degli spazi e che, in un nuovo rapporto interno-esterno, integra la creazione di una grande piazza coperta, dedicata allo sport e al leisure, e di aree verdi, destinate a vivai e orti urbani, con “bolle di start-up” e laboratori creativi. «Per incentivare la nascita – spiegano gli stessi vincitori – di nuove forme di produttività, legate anche e prima di tutto al settore dell'automotive, che qui ha visto il suo grande sviluppo nel tempo passato».

Il disegno della nuova Porta Sud di Torino, immaginata dentro uno spazio di 37mila metri quadrati, di cui 20mila coperti, accanto al centro Design del Politecnico di Torino e caratterizzato da una architettura industriale importante, con campate fino a dodici metri di altezza, è stato giudicato il più convincente fra le 48 proposte (di cui 45 ammesse dopo la verifica della documentazione) che sono arrivate a Torino dall’Italia e dall’estero.
Oltre al primo classificato, la giuria guidata da Cino Zucchi ha scelto altri otto finalisti, a cui sarà chiesto di sviluppare uno studio di prefattibilità del progetto di riqualificazione degli spazi e che sono la cordata guidata dallo Studioata di Torino, quella di PAT Architetti Associati di Torino, l’architetto Tiziano Cirigliano, l’architetto Mario Cipriano di Torino, la cordata guidata dall’ingegner Antonio Fadda di Cagliari, quella che fa capo a Mario Cucinella Architects di Bologna e infine la cordata dello studio Dodi Moss di Genova.

«Grazie al concorso – commenta il presidente di Torino nuova economia, Stefano Tizzani – quella che era un’area periferica di Torino è diventata oggi il centro di interesse per tanti studi di professionisti che hanno effettuato oltre 200 sopralluoghi nei mesi scorsi. L’impostazione del bando ha spinto alla creazione di proposte che sono multidisciplinari e che aprono un dibattito sul possibile riuso degli spazi. Aree che dovranno essenzialmente diventare un nuovo polo di attrazione e aggregazione per il capoluogo piemontese e che, al tempo stesso, potrebbero essere la fucina di nuove forme di imprenditorialità».

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