Imola - Per i circa 3.700 dipendenti di Mercatone Uno si allontana il timore della perdita del posto di lavoro. Sono 53 le manifestazioni di interesse arrivate sul tavolo dei tre commissari straordinari nominati dal Mise alla scadenza del bando, il 30 giugno scorso, per la ricerca di investitori intenzionati a scommettere sull'intera attività o su alcuni rami d'azienda.
E dieci offerte, non vincolanti, riguardano tutto il gruppo, un colosso (78 punti vendita) che, stremato dal crollo dei consumi, dopo aver imboccato la strada della richiesta di concordato preventivo al Tribunale di Bologna è stato collocato in amministrazione straordinaria, con l'applicazione della legge Marzano. Le manifestazioni di interesse sono arrivate sia da competitor sia da operatori del mercato immobiliare ma anche da fondi di private equity.
La conferma che – per ora almeno sulla carta - ci sono tutte le condizioni per un rilancio di Mercatone Uno, dopo una lunga fase di crisi, con la salvaguardia della piena continuità aziendale e dei livelli occupazionali. Non a caso i commissari – Emanuele Coen, Vincenzo Tassinari ed Ermanno Sgaravato – dopo aver illustrato al ministero gli esiti del bando si sono riservati di esaminare tutte le offerte anche in riferimento alla tutela dei posti di lavoro. Adesso la manodopera è in cassa integrazione, a zero ore per i lavoratori impegnati nei 28 punti vendita dei quali è stata decisa la sospensione dell'attività, a rotazione per tutti gli altri. Ma il perimetro dei negozi soggetti alla chiusura forzata, anche se temporanea, si sta già riducendo.
Entro l'anno è già certo infatti che riapriranno quattro punti vendita. Sono quelli di Roma, Tavernerio (in provincia di Como), Carrè (Vicenza), Pombia (Novara). Ma anche su altri sei sono in corso le verifiche per garantire una rapida ripresa dell'attività. Del resto l'obiettivo è quello di raggiungere in breve tempo una quota di 60 negozi operativi sul totale della rete commerciale. Un piano che dovrebbe far scattare anche una progressiva riduzione del ricorso agli ammortizzatori sociali.
Dall'inizio dell'amministrazione straordinaria, più di tre mesi fa, l'attività dei commissari si è concentrata su un difficile ritorno alla normalità e sulla ricostruzione di una reputazione – nei confronti di clienti, banche, fornitori – compromessa da un indebitamento arrivato a superare i 420 milioni (per un totale di circa tremila creditori) e che aveva trascinato Mercatone Uno vicino al collasso. La decisione di riportare immediatamente alla piena operatività 50 negozi su 78 è stata accompagnata dal ripristino dell'erogazione di credito al consumo e dalla tessitura di un nuovo rapporto con la catena dei fornitori. Una politica di rilancio a piccoli passi che ha permesso di ristabilire anche nuove relazioni industriali con i sindacati. Risultati illustrati anche alla Regione Emilia Romagna e alle altre istituzioni dei territori dove è presente il gruppo.
Na.R.
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