Economia

In Sicilia ripresina senza crescita, il Job Acts ancora non decolla

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CONGIUNTURA

In Sicilia ripresina senza crescita, il Job Acts ancora non decolla

In Sicilia il 2015 potrebbe chiudersi con una crescita del Pil dell’uno per cento ma non c’è speranza che diminuisca la disoccupazione. Sono questi due elementi, molto contraddittori, a caratterizzare le analisi e le previsioni contenute nel rapporto “Congiuntura-Res” della Fondazione Res e presentato a Palazzo Branciforte a Palermo. Quella siciliana, secondo Carlo Trigilia, presidente della Fondazione Res, «è una ripresa senza crescita».

Secondo i ricercatori della Fondazione l’incremento degli investimenti che comunque c’è stato non ha prodotto grandi effetti in termini di creazione di nuovi posti di lavoro nemmeno nelle nuove condizioni determinate dal Job Acts: secondo i dati Inps, infatti, l’incremento dei posti di lavoro a tempo indeterminato è stato di 1.325 unità, sono l’uno per cento dei contratti a tempo indeterminato registrati in Italia nei primi cinque mesi del 2015. In ogni caso il tasso di disoccupazione nell’isola resta al 22,8 per cento e il tasso di povertà relativa registrato dall’Istat , al 25,2% ovvero una famiglia su quattro vive sotto la soglia di povertà . «In un contesto nazionale caratterizzato da segnali di ripresa - spiega Adam Asmundo, responsabile delle analisi economiche della Fondazione Res - l’economia siciliana continua a muoversi con difficoltà. L’uscita dalla crisi appare rallentata dal mancato adeguamento strutturale. Un adeguamento che si è compiuto solo in parte in quelle imprese e in quei comparti che hanno accettato la sfida dell’innovazione e colto le opportunità offerte da mercati ormai globali. Secondo noi il 2015 è un anno in cui il sistema prova a muovere i primi passi verso un ciclo economico basato su meccanismi e presupposti diversi rispetto al passato, avviando una tendenza che potrebbe confermarsi nel 2016». A sostenere la ripresa, anzi per meglio dire la fragile ripresa, sono gli investimenti produttivi (+1,4%) e i consumi delle famiglie (+0,8%) mentre «la componente pubblica della domanda - si legge nel rapporto - fa registrare ancora un a leggera variazione negativa (-0,1% dopo la flessione dello 0,4% del 2014)». Un segnale decisamente positivo arriva dal turismo: secondo l’Osservatorio turistico regionale il 2014 si è chiuso con un aumento dell’8,8% degli arrivi e una crescita del 6,1% delle presenze. In generale si conferma la tendenza a un aumento dei turisti italiani con una crescita su base annua dell’11 per cento. Ma i nei non mancano: «A stagione estiva inoltrata - sottolinea Asmundo - non si è ancora in grado di stimare le conseguenze sui flussi turistici regionali, oltre che sulla mobilità interna, della chiusura del viadotto Himera sull’Autostrada Palermo-Catania e delle numerose arterie stradali interrotte per frane e scarsa manutenzione. A queste criticità si sommano altri problemi, relativi ai collegamenti marittimi con alcune importanti isole minori».

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