Economia

Telecom annuncia 1.700 esuberi, avanti con spin off dei call center

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INCONTRO AL MISE

Telecom annuncia 1.700 esuberi, avanti con spin off dei call center

Telecom Italia ha annunciato nell'incontro oggi al ministero dello Sviluppo economico con i sindacati di categoria 1.700 esuberi. La notizia è stata data sia dai sindacati che dall’azienda in un comunicato.

Il gruppo ha inoltre dichiarato l'intenzione di andare avanti con la “societarizzazione” del settore caring, cioé i call center: a questo scopo è stata di recente costituita una società ad hoc, la Tim Caring Srl. Quanto agli esuberi, secondo Michele Azzola della Slc Cgil sentito da Radiocor, 1200 sono previsti tra il personale di staff, 150 nell'ex servizio “12”, 200 nell'informatica, 150 in attività legate alla divisione Open Access, denominate Cross activity.

Telecom Italia spiega che nei mesi scorsi aveva ipotizzato un progetto che prevedeva fino a 4 mila nuove assunzioni di giovani nell'arco di quattro anni, grazie all'introduzione della “solidarietà espansiva”. «Tale strumento avrebbe permesso di salvaguardare l'attuale livello occupazionale e contemporaneamente assicurare un ricambio generazionale progressivo, in aziende come Telecom Italia che hanno una elevata età media del personale e la necessità di rinnovare il proprio patrimonio di competenze» si legge nella nota.

La “solidarietà espansiva”, pur ipotizzata tra i campi di intervento della legge delega di riforma del mercato del lavoro, non è però stata ancora inserita nei decreti attuativi del Jobs Act. La società, pur ribadendo l'intenzione di proseguire sulla strada di un progetto di inserimento dei giovani in azienda, ha di conseguenza deciso di rinviare ogni decisione in merito alle nuove assunzioni, in attesa dei prossimi passi del Governo sul tema.
In totale gli esuberi comunicati alle Organizzazioni Sindacali ammontano a circa 1.700 unità per tutto il Gruppo Telecom Italia.

La società conferma la volontà di proseguire il confronto con le organizzazioni sindacali per trovare le necessarie soluzioni che coniughino la salvaguardia dell'occupazione con l'efficienza e la sostenibilità del costo del lavoro. Le parti hanno convenuto di proseguire il confronto il 29 luglio presso il Ministero.

La Slc Cgil, spiega Azzola, si è opposta sia agli esuberi sia allo spin off del caring, chiarendo che «se l'azienda non fa marcia indietro sui call center il sindacato non parteciperà al tavolo». Il governo, si legge in una nota del Mise, «si impegna a favorire un accordo in tempi brevi».

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