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Dal 21 al 27 agosto all'Expo di Milano parte degli Ori di Taranto

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Dal 21 al 27 agosto all'Expo di Milano parte degli Ori di Taranto

La civiltà della Magna Grecia che ha fatto grande Taranto nella storia sarà prossimamente all'Expo di Milano. Una piccola parte dei famosi «Ori di Taranto» - una delle maggiori espressioni artistiche di quel periodo - sarà infatti nel padiglione Italia dal 21 al 27 agosto.

L'annuncio è stato dato oggi dall'assessore alla Cultura e turismo della Regione Puglia, Gianni Liviano. La Regione ha promosso l'iniziativa. Gli «Ori di Taranto» esposti saranno in particolare quattro pezzi appartenenti al corredo funerario di una tomba di una giovane ragazza, l'uno e l'altra rinvenuti nel 1912 nel corso di scavi archeologici in un'area vicina all'Arsenale della Marina Militare di Taranto. Si tratta di due orecchini, di una corona funeraria a foglie di quercia e di una collana. L'operazione Expo è finanziata con fondi della Regione per la copertura assicurativa e il recupero di altre somme già stanziate per il progetto «I miti del Marta». Marta è appunto la sigla di Museo archeologico Taranto. L'allestimento a Milano sarà a cura del Museo di Taranto. Un'impresa tarantina ha invece fornito la tecnologia «iBeacon» che consente, appoggiando il proprio smartphone al codice segnato sulla vetrina dove sono custoditi i monili, di apprendere tutte le notizie utili.

Gli «Ori di Taranto» non sono nuovi a trasferte importanti. Nel 1985 sono già stati a Milano in una mostra allestita a Palazzo Citterio - e fu un successo - mentre negli anni successivi sono stati portati a Parigi, Amburgo, Tokio e nel 2010 all'Expo di Shangai. Nella vastità del patrimonio archeologico custodito nel Museo di Taranto, uno dei 20 più importanti del Paese, gli «Ori» non solo sono reperti di grande pregio, manifatture straordinarie realizzate da maestri dell'oreficeria nel periodo compreso tra il IV e il I secolo avanti Cristo, ma anche uno degli elementi che più conquista l'interesse del pubblico.

L'idea di portare all'Expo di Milano le testimonianze delle civiltà che hanno attraversato l'Italia nel tempo fu lanciata mesi fa dal presidente di Fiera Milano, Benito Benedini. Il quale pensò soprattutto ai Bronzi di Riace, oggi custoditi nel Museo di Reggio Calabria. L'idea, però, non è andata in porto. Ora Taranto prova ad inserirsi con la sua storia in una vetrina mondiale quale è appunto l'Expo di Milano. La trasferta vuole avere anche un indubbio significato di immagine e di promozione di Taranto, ovvero dimostrare che la città non è solo Ilva o solo danni ambientali ma che ci sono tanti altri aspetti che meritano attenzione.

Non a caso, infatti, la legge 20 dello scorso marzo, oltre a prevedere le misure per l'Ilva, mette in campo anche alcuni interventi per Taranto come il recupero della Città vecchia e la valorizzazione di quella parte delll'Arsenale della Marina che può essere considerata museo di archeologia industriale. Il tentativo, senza abbandonare l'industria, è quello di far venire fuori un'altra Taranto, cercando di valorizzare le potenzialità sinora poco espresse. E in questo senso si colloca anche l'ambizione della città al titolo di capitale italiana della cultura dopo che quello europeo è andato alla vicina Matera. Proprio ieri il Comune ha lanciato sul proprio sito istituzionale il bando per l'individuazione del soggetto di collaborazione alla candidatura della seconda fase di selezione al titolo di capitale italiana della cultura per gli anni 2016-2017. Alla prima fase avevano presentato il dossier di candidatura 24 città. Taranto ha superato la prima selezione ed ora rientra tra le 10 ammesse alla successiva selezione. Il 15 settembre è la scadenza per presentare il progetto per la seconda fase.

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