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Museo Taranto, nuova direttrice apre a Ilva come sponsor, azienda…

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la polemica

Museo Taranto, nuova direttrice apre a Ilva come sponsor, azienda disponibile, altolà da M5S

Sono di pochi giorni fa le reazioni, tra consensi e dissensi, alle nomine dei 20 nuovi direttori di altrettanti importanti Musei italiani e a Taranto, il cui Museo archeologico fa parte della “rosa” dei 20, scoppia un caso non sulla scelta del ministero dei Beni culturali (Eva Degl'Innocenti, 39enne, archeologa di Pistoia, alla guida sinora del Museo Coriosolis della Comunità dei Comuni Plancoët Plèlan in Bretagna) quanto sui progetti che la nuova direttrice vuole mettere in campo per rilanciare la struttura, ricca di reperti - tra tombe, anfore, statue, collezioni e ori - della Magna Grecia.

Agli ambientalisti e ai Cinque Stelle non piace che Degl'Innocenti voglia coinvolgere, in un'ottica di apertura alla città, anche l'Ilva e l'Eni impegnandole in sponsorizzazioni. E così una nuova polemica si accende a ridosso di quella che gli ambientalisti hanno aperto contro l'Arpa Puglia a proposito dei controlli sull'inquinamento del siderurgico e proprio mentre cinque pezzi degli “Ori di Taranto”, una delle testimonianze più belle dell'arte magnogreca, sono in vetrina all'Expo di Milano dove vi resteranno sino al 27 agosto su iniziativa della Regione.

ll Museo archeologico di Taranto è prestigioso, è uno dei riferimenti più importanti per capire la storia e la civiltà greca in Italia, registra visitatori in aumento grazie anche ad iniziative mirate, ma per crescere e rilanciarsi deve anzitutto aprirsi di più alla città e al territorio, annuncia la direttrice Degl'Innocenti. E in questa nuova “visione” di Museo c'è, per Degl'Innocenti, anche l'apertura all'Ilva. La direttrice dichiara di conoscere i problemi dell'acciaieria e le vicende giudiziarie e ambientali che l'hanno segnata negli ultimi tre anni, ma verso l'Ilva, così come verso l'Eni, sottolinea, va intrapreso un doppio discorso: anche i lavoratori, in quanto residenti a Taranto e provincia, devono conoscere cosa è il Museo mentre le aziende, come grandi realtà del territorio, vanno coinvolte nelle sponsorizzazioni.

Non c'è contrapposizione tra industria e cultura, vedi la Francia, afferma Degl'Innocenti, e un Museo del calibro di quello di Taranto può generare indotto e turismo se ben valorizzato. Ma sugli sponsor industriali i Cinque Stelle sbarrano la strada ancor prima che si apra. Niente Ilva, dice Rosa D'Amato, tarantina, eurodeputata M5S. “L'acciaieria - afferma D'Amato - è solo un ostacolo allo sviluppo della città, in primis del turismo, oltre a rappresentare un cancro incurabile per l'ambiente e la salute dei cittadini”. “Più che coinvolgere l'Ilva - prosegue -, sarebbe molto meglio chiudere lo stabilimento e trasformarlo in un museo sul modello di quanto fatto in Germania con le acciaierie della Ruhr”.

Invece la proposta di Degl'Innocenti all'Ilva piace. Un primo segnale c'è. Da fonti vicine all'azienda - oggi in amministrazione straordinaria e guidata da tre commissari di Stato - si esprime anzitutto interesse verso la proposta, eppoi massima disponibilità a valutarla nel concreto per vedere in quali forme la collaborazione Ilva-Museo può svilupparsi. E consenso arriva anche dai sindacati. “Purtroppo - afferma Daniela Fumarola, segretario Cisl Taranto - non si capisce che esiste anche una responsabilità sociale di impresa che, se ben esercitata, porta vantaggi alla città e ai lavoratori. Sinora da noi non ha funzionato, ma perchè non provarci adesso visto che il contesto è anche cambiato?”.

Entro fine anno, intanto, il Museo di Taranto dovrebbe inaugurare il secondo piano, l'ultima area ancora soggetta ai lavori di ristrutturazione e riallestimento (pian terreno e primo piano sono stati riaperti, rispettivamente, a dicembre 2007 e dicembre 2013). La nuova area ospiterà reperti riferiti al periodo che va dal quinto secolo Avanti Cristo all'età ellenistica e avrà all'ingresso una riproduzione della Persefone, detta anche “Dea in trono”, rinvenuta negli scavi archeologici a Taranto all'inizio del secolo scorso e oggi esposta nell'Altes Museum di Berlino dopo esser stata per molti anni al Pergamon di Berlino. La Persefone è una figura importante della mitologia greca. La statua è in marmo di Paros e risale al 450 Avanti Cristo. La riproduzione, fedele all'originale, è stata fatta col laser scanner.

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