«Guardi, in effetti proprio ieri abbiamo assunto una persona, mediamente cresciamo di un paio di unità ogni mese». Un piccolo mattone delle statistiche Istat sul lavoro si realizza qui, nella cremonese Imecon Engineering, vincitrice di uno degli appalti Expo più prestigiosi: la realizzazione della sala di controllo e dei “totem” digitali sparsi lungo il sito. «Biglietto da visita importante - spiega il direttore generale Simone Bettola - che offre ad un Pmi come la nostra una bellissima visibilità». Storia breve quella dell’azienda, nata nel 2008 per concentrarsi nel nuovo business del cosiddetto digital signage, la comunicazione digitale in grandi spazi pubblici: come aeroporti, stazioni, centri cittadini e grandi fiere.
«Per Expo - spiega Bettola - in partnership con Samsung abbiamo sviluppato un sistema di “edutainment” con oltre 100 “totem” sparsi nel sito, per informare il visitatore e offrire una serie di servizi mai proposti prima nelle esposizioni universali». Non semplici schermi, in realtà, perché si tratta di fornire informazioni senza soluzione di continuità, tenendo conto delle intemperie ma anche di forti sbalzi nelle temperature e nelle luminosità.
Un contratto milionario, capace di spingere la società al nuovo record di ricavi. «La cifra non è divulgabile - chiarisce Bettola - ma è comunque la nostra terza maggiore commessa dell’anno. Dalla nostra nascita cresciamo a tassi del 20-30% e credo che nel 2015 potremo arrivare a sfiorare gli 11 milioni di ricavi».
Oltre ai totem sparsi tra decumano, cardo e altre aree di Expo, l’azienda ha fornito anche la sala di controllo hi-tech, cervello da 48 postazioni e 30 monitor di largo formato in cui affluiscono tutte le informazioni legate all’operatività del sito: dalla sorveglianza ai flussi di traffico, dalla logistica agli apparati elettrici.
«La vetrina di Expo - aggiunge Bettola - ci ha già portato nuovi contatti ed altre commesse potenziali, che si aggiungono al portafoglio già presente, in grado di saturare la nostra produzione fino alla metà del prossimo anno». Inevitabile per l’azienda l’incremento del personale, già salito a 52 unità, con altri ingressi previsti entro la fine dell’anno. «Servono rinforzi nell’area commerciale ma anche nel laboratorio di ricerca e sviluppo - aggiunge Bettola - che ad oggi è già forte di una dozzina di unità. E poi ovviamente c’è la produzione, perché oltre a progettare e prototipare ci occupiamo anche delle componenti meccaniche ed elettroniche».
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