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Da piccola realtà artigianale degli anni Settanta a media impresa strutturata, fortemente orientata all’innovazione e all’export. La tecnologia di Calzavara - azienda di Basiliano (Udine) fondata nel 1966 come ditta individuale, dal 1979 trasformata in Spa - si esplica nelle sei “torri mosaico” (la più alta raggiunge i 42 metri) installate all’Expo di Milano: sostituiscono i vecchi tralicci nel diffondere il segnale per i cellulari e internet, unendo all’efficienza il senso estetico. Si presentano come degli obelischi, e sono dotate di illuminazione notturna a led che ne fa dei veri totem metropolitani capaci di ospitare messaggi di diverso genere (dalle informazioni di servizio alla pubblicità).
«Due eccellenze del made in Italy insieme - sottolinea l’ad Marco Calzavara - oggetti di alta tecnologia vengono rivestiti dal valore aggiunto dato dal design e dall’estetica, senza nulla togliere alla funzionalità». Una formula che ha già trovato clienti in diverse parti del mondo: l’azienda ha iniziato dieci anni fa, prima in Italia con gli “alberi traliccio” - palme, pini, pini marittimi e cipressi in grado di confondersi nei boschi e in zone di altro pregio ambientale - e in seguito concentrando l’attenzione sulle città, in modo che anche l’ambiente urbano possa essere valorizzato, e non rovinato, ponendo attenzione ai materiali e allo stile. Con questa formula Calzavara si è fatta conoscere dall’Oman al Cile e Perù, dove le sue realizzazioni sono considerate best practice a livello globale; sono numerosi i Paesi mediorientali dove si stanno progettando torri destinate a diventare simbolo delle città, dotate di punti di osservazione e servizi (come ristoranti panoramici), ma che contengono - mascherandole - tutto ciò che serve alle telecomunicazioni.
Il marchio oggi è presente nel mercato delle telecomunicazioni come integratore di sistema e offre servizi tradizionali e innovativi con particolare riguardo alle nuove tecnologie wireless, ai ponti radio, alle reti cellulari, fisse, radiomobili private (PMR) e di diffusione radiotelevisiva. È in grado di proporre un servizio “chiavi in mano” fornendo non solo prodotti, ma soluzioni integrate di alta ingegneria: dall’analisi preliminare per la valutazione della disponibilità del sito all’acquisizione, alla manutenzione.
Il contatto con i migliori design e architetti italiani e internazionali permette di “vestire” torri e antenne in modo che siano il meno impattanti possibili, tanto da fare di strumenti tecnologicamente all’avanguardia delle vere e proprie creazioni di arredo urbano. Il camouflage dei ripetitori non è cosa facile: «Bisogna garantire comunque la migliore trasmissione del segnale – spiega Marco Calzavara – e quindi occorre conoscere molto bene le proprietà dei materiali, acciaio, alluminio, policarbonato. Le torri inoltre sono sottoposte a durissimi stress ambientali, perché le temperature oscillano dai meno 30 ai più 50 gradi». Altissima è anche la competenza richiesta: la società può contare su una forza lavoro di circa 100 addetti, con una componente di laureati superiore al 20%. Nel 2014 Calzavara Spa ha raggiunto un fatturato di 18 milioni di euro, ma le previsioni per il 2015 sono di arrivare a 21 milioni.
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