Alitalia taglia i collegamenti da Reggio Calabria a Linate e isola l’aeroporto dello Stretto. Dal 25 ottobre i voli AZ1198/AZ1195 diretti a Milano (e ritorno) saranno soppressi con prevedili disagi per i numerosi passeggeri che viaggiano nella stessa giornata. La partenza delle 7,20 e il rientro delle 21,45 sono stati eliminati: gli utenti dell'area reggina e quelli di Messina e provincia che affollano quotidianamente la tratta saranno costretti a spostarsi a Lamezia Terme dove la compagnia aerea ha attivato un nuovo scalo verso il city airport milanese, in una fascia oraria che già ne prevede tre. Una mossa inattesa quella di Alitalia, che smorza gli entusiasmi per il recente inserimento dello scalo calabrese fra i 38 aeroporti di interesse nazionale censiti dal Governo nel Piano per la rete aeroportuale italiana (Pna).
«Non comprendiamo questa scelta operativa - afferma il presidente della Società di gestione dell'aeroporto reggino Carlo Alberto Porcino - visto che la performance dei voli soppressi registra un load factor medio del 85%. L'effetto sarà quello di un'ulteriore penalizzazione per la già precaria mobilità del nostro territorio». Oltre ovviamente a una considerevole perdita economica per un piccolo scalo del Sud, di almeno 300mila euro. Il dato positivo sul rapporto tra passeggeri trasportati e posti offerti fa temere a Porcino una strategia studiata a tavolino: «Forse Alitalia intende chiederci l'incentivazione che solitamente si assegna alle compagnie in fase di avviamento, anche per una rotta storica e consolidata come quella soppressa». Il presidente di Sogas ora attende spiegazioni dall'ad della compagnia Silvano Cassano e per scongiurare l'isolamento dell'area dello Stretto coinvolge anche Assaeroporti. Il vicepresidente Network and fleet development Massimo Iraci anticipa che per Alitalia si tratta di un problema di sostenibilità economica: «La nostra è una compagnia privata e segue le logiche di mercato». Porcino non nega comunque la complessa situazione in cui versa lo scalo calabrese, partecipato dalla Provincia, dal Comune e dalla Camera di commercio di Reggio Calabria, dalla Regione e dall'ex provincia regionale di Messina: 6mln di debito, tanti quanti quelli deliberati per un prestito obbligazionario mai sottoscritto, personale in esubero (quasi il 40%) di cui però si prevede la ricollocazione. E più di 5 milioni assegnati dalla Regione nel 2013 nell'ambito dei Poc (Programma ordinario di convergenza): fondi mai erogati. Intanto i 550mila passeggeri calano: «La Regione non ha corrisposto alla compagnia Volotea 114mila euro e così abbiamo perso i collegamenti per Venezia e Genova», specifica Porcino. E aggiunge: «L'aeroporto è stato gestito in passato in modo poco razionale: con le coperture per i debiti sono state finanziate attività correnti e così negli anni si sono accumulate le perdite». Per il presidente provinciale di Confindustria Andrea Cuzzocrea la decisione del vettore è inaccetabile. E invita al boicottaggio:«La Reggio-Linate è una tratta che risponde alla fondamentale esigenza di unire la Calabria con un'area in cui sono presenti migliaia di reggini costretti a emigrare. Ma è anche una delle principali tratte di business, con imprenditori, manager e professionisti che spendono ingenti somme per attraversare l'Italia. I costi del trasporto aereo, nell'arco di un anno, finiscono per avere una significativa incidenza sui bilanci delle aziende reggine, soprattutto quelle di dimensioni medio-piccole. Tutto questo sembra rispondere alla logica del ridimensionamento di uno scalo che è di rilevanza nazionale ma che soprattutto può e deve puntare a diventare il punto di riferimento dell'area dello Stretto». Se i vertici della compagnia non ripristineranno i voli «l'unica soluzione possibile è quella di boicottare Alitalia a beneficio dell'altro vettore che opera sullo scalo reggino o di portare nuove compagnie che il management della Sogas avrà il compito di individuare rapidamente».

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