Economia

Sace e 11 Pmi «esportano» la filiera lattiero-casearia in Kenya

  • Abbonati
  • Accedi
MADE IN ITALY

Sace e 11 Pmi «esportano» la filiera lattiero-casearia in Kenya

È un esempio di quello che, alla Sace, hanno ormai battezzato come “export di filiera”. E, questa volta, il gruppo assicurativo-finanziario guidato da Alessandro Castellano è sceso in campo in qualità di advisor e non nei consueti panni di garante del finanziamento, anche se promette di farlo in un secondo tempo.

In prima linea, insieme alla controllata di Cdp, ci sono la Rota Guido, azienda piacentina e capofila di 11 piccole e medie imprese italiane, la Moi University di Eldoret e la Kerio Valley Developmemt Authority, che, in occasione del Kenya Day in Expo e della visita del presidente keniota Uhuru Kenyatta, hanno firmato un memorandum of understanding in cui si impegnano nello sviluppo di un progetto zootecnico del valore di 25 milioni di euro.

L’accordo, che è stato sottoscritto alla presenza del presidente Kenyatta e del governatore della Lombardia Roberto Maroni, prevede la progettazione, realizzazione e fornitura chiavi in mano di una fattoria dotata di tecnologie innovative e completamente autosufficiente a livello energetico, che sarà in grado di produrre circa 30 mila litri di latte, 1,2 tonnellate di carne, 1 megawatt di energia proveniente da biomasse e oltre 1,5 megawatt di energia generata da pannelli solari al giorno. La commessa prevede la fornitura di tutti i macchinari e la realizzazione di tutte le attività necessarie al funzionamento della fattoria.

L’intesa contempla altresì il trasferimento di conoscenze e un servizio di consulenza e formazione alla Moi University, la più avanzata nel paese per la zootecnia.
Insieme alla Rota Guido, che è specializzata nella progettazione e realizzazione di allevamenti e di impianti di biogas, prenderanno parte al progetto altre 10 Pmi italiane: l’emiliana Casella Macchine Agricole, la lodigiana Sivam, le vicentine Faresin Industries e Reda, la bresciana Tdm Group, l’umbra Ipi, la marchigiana Mancini, la mantovana Zanotti, la romana Gruppo Prandi e la siciliana Cappello Alluminio.

Il progetto è frutto di uno studio sulle potenzialità della filiera lattiero-casearia italiana nel mercato africano condotto nell’ambito del programma Frontier Markets di Sace che, come detto, potrebbe anche intervenire, in un secondo momento, a garanzia del finanziamento per la realizzazione della commessa erogato da Bper a favore della Moi University.
Attraverso il programma Frontier Markets - che è stato dedicato, nella sua prima edizione, all’Africa sub-sahariana -, Sace mette a disposizione il suo know how sui paesi emergenti e una serie di servizi “a misura” di Pmi: dai seminari formativi tenuti dagli economisti e dagli specialisti del gruppo ai servizi di advisory per individuare i mercati e i settori merceologici a maggior potenziale e concrete opportunità di business, fino all’individuazione delle soluzioni finanziario-assicurative a supporto delle singole transazioni commerciali o d’investimento.

© Riproduzione riservata