In Calabria l'innovazione fa breccia nel turismo: rianimata dalle presenze dei vacanzieri nella stagione estiva (+10%), la regione sperimenta nuovi modelli di ospitalità. Nel centro storico di Belmonte Calabro, sulla costa tirrenica, è nato il primo albergo diffuso.
Autorizzata nel 2013 (la normativa è regionale), la struttura ricettiva, composta da 14 abitazioni e 44 posti letto, ha trasformato il borgo abbandonato in un villaggio turistico alternativo, aperto tutto l'anno: “Tra novembre e dicembre riceveremo un gruppo di scandinavi, in questo periodo ospitiamo molti tedeschi, ma nei mesi estivi abbiamo fatto il pieno di argentini”, racconta Pino Suriano, l'imprenditore che con 1 milione di euro ha ristrutturato buona parte del centro storico. Un'operazione che valorizza il territorio, che funziona da presidio sociale e regala agli ospiti un'esperienza immersiva. E che è diventata un modello di sviluppo ecosostenibile, esportabile all'estero: un nuovo Made in Italy sostenuto dall'Adi, l'associazione nazionale alberghi diffusi che promuove la formula in nuovi mercati turistici (in Europa, negli Usa e anche in Asia).
Di ecoturismo e di ricettività sostenibile (nuove idee di impresa e nuove professionalità) si parlerà al Festival dell'ospitalità di Reggio Calabria, dal 2 al 4 ottobre a Palazzo Foti: organizzata da Evermind (network di professionisti – anche loro geograficamente “diffusi” – specializzati nella creazione di strategie digitali, lo sviluppo di software e la formazione per strutture ricettive), la manifestazione intende trasformare l'ospitalità “in momento di integrazione interculturale e di relazione umana appassionata”. Il fondatore è un ingegnere di 35 anni, Francesco Biacca, che dopo aver creato a Roma il concept del primo stoyhotel italiano (Villa Pirandello), è tornato il Calabria per rilanciare il turismo attraverso tecnologie, cultura e pratica di rete. Anche “Sorridi sei in Calabria, è un'iniziativa dal basso, rivolta agli operatori turistici: a luglio si sono ritrovati a Civita del Pollino ed è in programma un nuovo appuntamento. Dietro c'è il team di ViaggiArt, premiatissima start up cosentina nata per mappare in Italia i luoghi della cultura.
A Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, sta per nascere Home for creativity: nuovo modello abitativo che fonde co-housing, sharing economy ed entusiasmo creativo. L'idea è di Roberta Caruso, fresca di laurea in filosofia, intenzionata, insieme alla famiglia (madre avvocato, padre ingegnere), a costruire una comunità che condivida idee, progetti e vita autentica. Vista mozzafiato sulla Sila e la Valle del Creati dalle terrazze del casale. Le camere (e l'auto: vige il car sharing) possono essere prenotate sulla piattaforma francese BedyCasa. Gli ospiti sono considerati tutti home-manager.
Ma a scuotere il territorio calabrese e a stimolare forme di turismo alternativo è stato per primo il sindaco di Riace: nel 1998, quando era solo un consigliere di minoranza, Domenico Lucano ha accolto i naufraghi sbarcati sulla spiaggia dei Bronzi e li ha sistemati in paese. Un caso clamoroso che ha mobilitato antropologi, studiosi, artisti e registi: a Wim Wenders ha ispirato il cortometraggio Il volo. E' così che è nato l'albergo diffuso di Riace: “Con un mutuo di 51mila euro erogato da Banca Etica siamo riusciti a intervenire su case chiuse da 40 anni, di proprietà di emigranti mai più tornati - racconta il sindaco – con il loro consenso, abbiamo rimesso a posto infissi e impianti, ospitando turisti solidali da tutto il mondo, desiderosi di partecipare alla nostra gestione dell'accoglienza ”. La Riace vecchia, quella che guarda la Costa dei Gelsomini, dove spiaggia e mare “sono liberi per chi entra e per chi arriva”, come si legge nei cartelli, è inaspettatamente rinata: l'intera comunità che rischiava lo spopolamento, la chiusura della scuola e la perdita di tutti i servizi, con le nuove strategie inclusive di un sindaco fuori dagli schemi ha rivitalizzato economia e turismo. Molto più dei celebratissimi Bronzi di Riace.
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