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Nautica, la riforma del codice allo sprint finale

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Turismo

Nautica, la riforma del codice allo sprint finale

Potrebbe essere chiusa già la settimana prossima la riforma del codice della nautica da diporto. Lo ha spiegato il deputato Pd Tiziano Arlotti (commissione Attività produttive, commercio e turismo) al convegno Turismo nautico ricchezza del Paese, tenutosi presso la Camera dei deputati e organizzato dal Pd, in vista della discussione in aula della legge delega per la riforma e della presentazione della legge di Stabilità.

Al meeting ha partecipato Ucina, la Confindustria nautica, che ha presentato i numeri di una ricerca dell’Osservatorio nautico nazionale. Numeri dai quali risulta che ogni 3,8 barche si crea un posto di lavoro; per ogni addetto alla costruzione si creano 6,5 posti di lavoro nell'indotto; i diportisti sono tra i turisti più interessanti quanto a spesa giornaliera distribuita sul territorio, che arriva a superare i 100 euro pro capite al giorno; il contributo al Pil del turismo nautico è di 1,5 miliardi (anche se non distribuiti in maniera uniforme sulle nostre coste). A fronte di tutto questo, però, i diportisti sono controllati, in mare, con la media di una volta ogni 180 giorni; gli automobilisti una volta ogni 5.400.

«È la prima volta– ha detto Carla Demaria, presidente di Ucina - che un convegno sulla nautica entra alla Camera. È un fatto straordinario e tangibile di un concreto cambio di atteggiamento della politica, frutto certamente di nuove sensibilità e anche del proficuo lavoro svolto da Ucina in questi ultimi anni. Al Salone presenteremo una ricerca della Fondazione Symbola che ritocca il moltiplicatore di occupazione della nautica, prima fermo al 6,4%, che mostrerà valori a due cifre. Per questo la nautica deve essere un argomento di cui questo Paese discute per trarne beneficio».

Andrea Razeto, vicepresidente di Ucina, ha raccontato il percorso imprenditoriale della sua famiglia attraverso gli ultimi decenni e di come la volontà di esprimere qualità in nome del made in Italy sia stata determinante.

Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas, ha parlato della difficile situazione in cui si trovano molti porti turistici dopo l'emanazione retroattiva dell’aumento dei canoni demaniali: «Siamo qui per ringraziare la politica: negli ultimi mesi è stata molto positiva la riduzione dell’Iva al 10% per i posti barca dedicati al transito, ma a dicembre scade il decreto e bisogna che questo diventi una legge stabile. Uno strumento che serve ad attrarre nuovi diportisti. Purtroppo siamo coinvolti in un enorme contenzioso perché siamo stati messi in difficoltà dall'aumento dei canoni fino a sei volte. I porti turistici non vogliono avere canoni di vantaggio, ma solo concordati e stabili per praticare una corretta programmazione economica».

Il deputato Arlotti ha sottolineato che «la nautica da diporto è un settore industriale e quindi va aiutato con politiche industriali conseguenti. Lunedì arriva in aula la legge delega richiesta da Ucina, presentata dall’onorevole Mario Tullo, pensiamo di chiudere la discussione in settimana. Perché ci sembra importante arrivare a Genova (al Salone nautico che si terrà dal 30 settembre al 5 ottobre, ndr) con questo risultato per dare un segnale positivo. Il nuovo codice della nautica mira a una semplificazione amministrativa decisa».

Al convegno è arrivato anche il mea culpa di Francesca Barracciu, sottosegretario al ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo. «Credevo – ha detto - che il turismo nautico fosse un comparto dove la ricchezza abbonda e che, quindi, non meritasse grande attenzione. Ho fatto mea culpa dopo che Ucina mi ha convinto che non è così: mi hanno rappresentato i dati e la potenzialità del settore e mi hanno fatto capire una situazione diversa, togliendomi dall’ignoranza».

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