Economia

Firenze dirotta i visitatori di Palazzo Pitti

  • Abbonati
  • Accedi
il caso/1

Firenze dirotta i visitatori di Palazzo Pitti

FIRENZE - Protesta dei turisti evitata per un soffio ieri mattina a Firenze, di fronte alla biglietteria di Palazzo Pitti che ha ritardato l’apertura alle 10, per assemblea sindacale, di due dei suoi musei, quello degli Argenti e la Galleria Palatina. Solo la varietà dei percorsi museali visitabili all’interno del maestoso palazzo, antica residenza dei granduca di Toscana, e anche all’esterno (nel Giardino di Boboli), ha permesso di “dirottare” i visitatori, evitando disagi e proteste come quelle che si sono viste al Colosseo.

«Nessun disagio – spiegano al Polo museale fiorentino – visto che, in attesa dell’apertura del Museo degli Argenti e della Galleria Palatina, che fanno parte di due circuiti diversi, i turisti hanno potuto visitare il Giardino di Boboli e la Galleria d’arte moderna». A contenere i disagi, in ogni caso, c’è anche il fatto che l’affluenza ai musei che hanno ritardato l’apertura non è paragonabile a quella dei “campioni” fiorentini di visite, Uffizi e Galleria dell’Accademia.

L’assemblea di ieri a Palazzo Pitti, autorizzata dalla direzione del Polo museale fiorentino e fissata all’inizio del turno mattutino e alla fine di quello pomeridiano, era stata indetta dalla Uil a livello nazionale, per informare i lavoratori della riforma ministeriale e della riorganizzazione delle sovrintendenze che sta generando disorientamento, e per discutere dell’organico ritenuto insufficiente a coprire i turni.

Si tratta della seconda assemblea indetta in un museo di Firenze nella stessa settimana: mercoledì scorso era toccato agli Uffizi, sempre per iniziativa della Uil, e in quell’occasione qualche disagio per l’apertura ritardata alle 10 c’era stato, anche se non aveva avuto la risonanza conquistata ieri dal Colosseo.

L’ultima volta che gli Uffizi hanno rischiato di creare grossi disagi ai turisti è stato in occasione della scorsa Pasqua, quando i sindacati avevano indetto uno sciopero (che abbracciava anche il giorno di Pasquetta) in tutti i musei statali fiorentini per il mancato inserimento della “clausola sociale” nei futuri bandi che metteranno in gara i servizi aggiuntivi nei musei. Ma all’ultimo momento, prima delle festività pasquali, il ministero dei Beni culturali siglò l’accordo con i sindacati che garantisce ai lavoratori attuali la certezza di essere riassunti dall’eventuale nuovo gestore con gli stessi livelli retributivi, e lo sciopero (dichiarato illegittimo dall’Autorità di garanzia) fu ritirato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA