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INQUINAMENTO

Ambiente sotto controllo: Arpa Puglia ingaggia i cittadini e usa app e droni

Coinvolgere i cittadini nella vigilanza ambientale ma anche usare strumenti sofisticati come i droni per controllare le emissioni industriali o il rischio idrogeologico. L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Puglia (Arpa) rafforza i propri strumenti e cerca di centrare due obiettivi: far crescere l’attenzione e la sensibilità sociale sullo stato dell’ambiente e avere letture più sofisticate di situazioni complesse in modo da poter mettere in campo risposte appropriate.

Dopo Odortel, il dispositivo lanciato due anni fa a Taranto relativo alle emissioni odorigene, adesso è la volta di Ispex che riguarderà Bari, terza città dopo Roma e Milano. Il relativo apparecchio sarà fornito gratuitamente da Arpa Puglia, Università di Bari (BaLab) e Comune di Bari (Urp). Insieme all’app Ispex, scaricabile anch’essa gratuitamente, permetterà di trasformare lo smarthpone in un apparecchio adatto a misurare le minuscole particelle atmosferiche che contribuiscono all’inquinamento atmosferico. «L’aria che respiriamo – afferma l’Arpa Puglia – la misurano direttamente i cittadini. L’app invierà automaticamente il risultato a una banca dati on line che in tutta Europa valuterà e memorizzerà i dati di questo monitoraggio».

Il campionamento da parte dei cittadini dovrà essere effettuato dall’1 al 15 ottobre prossimo. Bisognerà essere dotati di un i-Phone 4, 4S, 5 e 5S e fotografare il cielo – dieci scatti al giorno – dalle 7 alle 11 e dalle 16 alle 20. L’app provvederà a mandare le immagini al centro di calcolo, che è in Olanda. Qui saranno elaborate e, corredate dalle informazioni, ritrasmesse in tempo reale allo smartphone da cui sono partite. Ispex rientra nel progetto europeo Light 2015 e vede in campo, oltre all'Arpa, l’Università e il Comune di Bari, anche l’Irsa Cnr. «Non è un’iniziativa che ha rilievo scientifico o normativo – spiega il direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato – ma punta sicuramente ad aumentare l’educazione ambientale dei cittadini». Alle immagini che arriveranno dagli smarthpone sono attribuite cinque classi di valutazione: ottimo, buono, sufficiente, mediocre e pessimo. Per Odortel, invece, i cittadini partecipanti al progetto, tutti codificati, devono comunicare la loro percezione olfattiva a un numero telefonico e attribuire al cattivo odore percepito un valore, da 1 a 3, da selezionare sulla tastiera del cellulare e corrispondente, nell’ordine, ad appena percettibile, persistente e molto forte. Cinquantasei i cittadini georeferenziati sulla mappa e 779 le segnalazioni giunte da fine 2013 a fine 2014.

Per l’uso dei droni a fini di monitoraggio ambientale, invece, l’Arpa è stata autorizzata dall’Enac e la novità è stata presentata a Dronitaly, la fiera di settore svoltasi a Milano e giunta alla seconda edizione. Molto ampio lo spettro di applicazione in campo civile, dalle emissioni industriali alle discariche, dallo stato delle coste alla gestione del rischio idrogeologico. «Il settore dei velivoli a pilotaggio remoto è in crescita ed è alla continua ricerca del campo applicativo di interesse» spiega Tommaso Solfrini di Italdron, azienda specializzata nella costruzione dei droni. E infatti accanto all’Arpa Puglia anche grandi aziende come Eni, Enel e Rete Ferroviaria Italiana, presenti all’evento di Milano, stanno utilizzando questi strumenti per controllare le loro infrastrutture.

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