Economia

Dossier La politica comincia a fare la sua parte

  • Abbonati
  • Accedi
    Dossier | N. 6 articoliRapporto Industria Nautica

    La politica comincia a fare la sua parte

    È finalmente arrivato il momento di abbandonarsi a un sia pur cauto ottimismo? Sembrerebbe di sì. E non solo perché nei primi quattro mesi dell'anno il fatturato dei cantieri italiani ha visto un deciso segno più (tra l'8 e il 10%). I due importanti saloni di inizio stagione - Cannes e Monaco - sono stati promettenti: non si è fatto solo window shopping, sono tornati i compratori, e più d'uno parlava italiano. Il 55esimo Salone di Genova si apre sotto buoni auspici. Con l'ottimo viatico del via libera definitivo del Parlamento al nuovo Codice della nautica, che apre la strada ai decreti delegati con cui si porrà rimedio a tante storture normative.

    Questo Governo ha dimostrato attenzione verso un settore che, pur tramortito dalla crisi, ha energie e passione per riprendersi nella nautica mondiale il posto di primo piano che gli compete.
    Pare finita, per fortuna, l'epoca dell'accanimento, culminato con l'insensata tassa sull'ancoraggio dell'esecutivo Monti: un incredibile autogol che è costato la sparizione di 39mila barche e di almeno 800 milioni di incassi per l'Erario. A cui la crisi del 2011-2012 ha aggiunto la perdita di 18mila posti di lavoro nella produzione e 20mila nell'indotto turistico.

    Oggi, correttamente, si guarda a questo settore come a un asset formidabile del made in Italy. Il nuovo codice semplifica il regime amministrativo e di navigazione, corregge alcuni errori (perché per la patente nautica, al contrario di quella automobilistica, si chiede un visus pari a quello di un pilota di aereo?), razionalizza l'attività di controllo, che vede ancora l'assurda sovrapposizione di sette corpi di polizia, e aggiorna le normative sulla sicurezza. Tenendo conto dell'impatto delle nuove tecnologie ma inasprendo le sanzioni contro i comportamenti scorretti (guida pericolosa, in stato di ubriachezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti).

    Il nuovo codice adotta misure più congrue sui superyacht e sul noleggio, ma soprattutto mira a incentivare la cultura del mare. Nonostante i grandi marchi della nautica italiana siano campioni nel mondo per i superyacht - e si deve fare di tutto per sostenere questa straordinaria leadership - non si deve dimenticare che il parco natanti italiano è costituito in larga maggioranza (il 40,9%) da barche fino a 10 metri e che solo lo 0,3% è rappresentato da yacht oltre i 24 metri di lunghezza.
    È dunque importante che la nuova normativa, per la prima volta, preveda misure concrete per la creazione di una vera cultura marinara in un paese con 8mila chilometri di costa, con l'inserimento dell'insegnamento dell'educazione marinara nei piani formativi scolastici, l'istituzione di una giornata del mare nelle scuole e la creazione della figura professionale dell'istruttore di vela, che avrà in futuro un proprio elenco nazionale.

    L'altro aspetto importante, chiave di volta per una ripresa sostenuta del settore, è il ritorno del leasing, tornato a crescere grazie ai tassi bassi, l'Iva agevolata e un sistema di garanzie meno opprimente. L'ultimo - insostituibile - tassello è rappresentato dai porti. Il governo ha deciso di rendere permanente l'aliquota agevolata del 10%, equiparando i servizi di accoglienza degli approdi turistici a quelli del settore alberghiero. Uno stimolo che si è dimostrato efficace.
    Resta forse il piccolo auspicio di un cambio di paradigma. Nonostante che il pregiudizio «proprietario di barca, uguale evasore» è duro a morire, aiuterà molto il futuro Registro telematico delle imbarcazioni, che faciliterà i controlli incrociati del Fisco. Paolo Vitelli, fondatore del cantiere Azimut-Benetti, da senatore aveva avanzato in Parlamento la proposta di un Bollino oro: una sorta di notifica degli uffici delle imposte che il reddito dichiarato dall'armatore è compatibile con il valore della barca acquistata. Un'idea piaciuta a tanti, ma rimasta finora nel cassetto.

    © Riproduzione riservata