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1/11 Expats, le regole d’oro

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    mobilità internazionale

    Lavoro all’estero, le dieci regole d'oro per fare un «check-up» efficace

    1/11 Expats, le regole d’oro

    Tanti, troppi. E' quasi un bollettino di guerra l'aggiornamento del numero dei giovani italiani che si trasferiscono all'estero in cerca di lavoro. Ma quello che sembra solo un fenomeno legato alla drammatica situazione occupazionale, diventa un aspetto gestionale estremamente delicato per le imprese che devono coordinare la mobilità internazionale, cioè i propri dipendenti che vengono trasferiti in altri paesi.

    “E' un elemento chiave - spiega Paolo Santarelli, partner human capital di EY (Ernst & Young) - per le imprese che vogliono competere sui mercati mondiali. Un processo di gestione degli espatriati efficiente consente infatti di creare sinergie, migliorare il networking, implementare le strategie di business e controllo delle filiali, sviluppare competenze e skills condivisibili con l'intero gruppo. Per questi motivi, la creazione di un team di formazione e cultura internazionale è sempre più una priorità nell'agenda delle imprese multinazionali.”

    Fin qui le potenzialità, che però vanno confrontate con una serie di elementi critici. Ecco allora, elaborato con Santarelli e il suo team, una rapido decalogo per un check-up sia per i dipendenti, che possono così verificare la propria strategia e quella della loro azienda, sia per le imprese, soprattutto medie e piccole, che lavorano molto con l'estero, ma non hanno strutture specificatamente dedicate a questo particolare aspetto.

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