Economia

8/11 Expats, le regole d’oro / Chi resta e chi torna

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    mobilità internazionale

    Lavoro all’estero, le dieci regole d'oro per fare un «check-up» efficace

    Un errore che spesso viene fatto è quello di non inserire il progetto di mobilità internazionale in un percorso di carriera per il dipendente e collegarlo ad una specifica posizione, con la tendenza ad offrire all'expatriate un ruolo presso la società distaccataria anziché il rientro presso la società distaccante. È questo un caso di fallimento del programma di mobilità internazionale? No, se ha significato comunque sviluppo di competenze e skill che continuano ad essere a beneficio del Gruppo e se si riesce a fidelizzare la risorsa sulla quale si è investito.

    Misurare il grado di fidelizzazione dei dipendenti, in generale di quelli che rientrano da un trasferimento internazionale, può essere certamente uno dei parametri da utilizzare per capire se l'investimento è stato proficuo per l'azienda o meno. Spesso il motivo alla base dell'abbandono da parte del dipendente della società distaccante poco tempo dopo il rientro è proprio collegato al fatto che questo rientro non è stato adeguatamente gestito e la reintegrazione naturale del dipendente nella realtà di provenienza non è avvenuta nel modo corretto.

    Non da ultimo, anche il ritorno al “pacchetto base” senza più diaria e benefit può risultare demotivante per il dipendente che magari può valutare di monetizzare in un'altra azienda l'esperienza internazionale.

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