FIRENZE - Amazon fiuta il business del made in Italy e mette online i prodotti delle botteghe artigiane di qualità. La nuova vetrina dei manufatti d'eccellenza, battezzata appunto “Made in Italy”, debutta oggi sul sito Amazon italiano, inglese e (tra poche settimane) americano. Basta un clic e si potrà comprare la cornice intagliata dall'artigiano fiorentino, il ciondolo in argento realizzato con la tecnica del traforo o l'insalatiera in ceramica decorata a mano da artigiani locali, che vengono coinvolti sul marketplace Amazon: ci si iscrive sulla piattaforma, si passa al vaglio del colosso americano (che per l'occasione si fa aiutare nella selezione da associazioni di artigiani locali), si è accreditati come venditori terzi. E a quel punto per l'artigiano si apre un mercato globale da 285 milioni di clienti nel mondo, quello appunto di Amazon.

Il nuovo progetto del colosso americano del commercio elettronico parte da Firenze, sia perché qui c'è una tradizione centenaria nell'artigianato artistico, e ancora una concentrazione di artigiani, sia perché il sindaco fiorentino Dario Nardella nella primavera 2014, durante la campagna elettorale, aveva lanciato l'idea di spingere l'attività degli artigiani col commercio elettronico, per innovare un mestiere antico e dargli una prospettiva economica. «Il Comune di Firenze ha dato la scintilla - ha spiegato Nardella presentando il progetto con Amazon in Palazzo Vecchio, nel prestigioso Salone dei Cinquecento - scintilla che è stata raccolta dal più importante player dell'ecommerce. E Firenze da oggi è la prima città al mondo che può vendere online i prodotti dei propri artigiani e che può dare un futuro a questo mestiere che non è certo di serie B. Fare l'artigiano di qualità non è roba da Wwf ma, grazie all'innovazione, è roba da Amazon».
Soddisfatto Francois Nuyts, country manager di Amazon per Italia e Spagna: «Oggi il 40% dei prodotti venduti da Amazon proviene da venditori terzi, abbiamo grandi aspettative per la vetrina del made in Italy».

Per adesso al negozio del made in Italy hanno aderito 150 artigiani italiani, di cui 100 fiorentini, per un totale di 5.000 prodotti attualmente in vendita nelle sezioni abbigliamento, scarpe e borse, arredamento, ceramica e oreficeria.
Se per gli artigiani è una “rivoluzione” che li proietta nel mondo, una quasi-rivoluzione è anche per i colossi dell'ecommerce che, dopo i grandi numeri, tornano a guardare al “local”. Che ora diventa “glocal”.

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