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Dossier Singapore ora vuole diventare la capitale del green building

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    Dossier | N. 5 articoliRapporto Sviluppo sostenibile

    Singapore ora vuole diventare la capitale del green building

    Singapore, la «città-giardino» nella visione governativa lanciata nel 1963 dal premier Lee Kuan Yew. Anzi, «la città in un giardino», lasciando intendere che il concetto di giardino superava di slancio quello di città, nella visione governativa lanciata nel 2013 dal premier Lee Hsien Loong (figlio del precedente Lee). Ora, la Singapore sempre in lotta contro l'inquinamento di uno sviluppo vertiginoso vuole diventare la «capitale del green building», nella visione governativa lanciata il 2 settembre sempre dal governo Lee (nuovamente in carica dal primo ottobre, dopo le elezioni vinte due settimane prima).

    L'annuncio dell'accelerazione sull'efficienza energetica e ambientale degli edifici è stato dato nel corso di una cerimonia hollywoodiana, il 2 settembre, al Marina Bay Sands convention center, nel maxi-complesso alberghiero da quattro miliardi di dollari inaugurato nel 2011. Nell'ambito dell'International green building conference (Igbc) è stato lanciato il Green mark scheme 2015, una certificazione per i nuovi edifici non residenziali che li impegna a centrare 79 indicatori di sostenibilità. Con quattro obiettivi: l'efficienza energetica (anche mediante l'impiego di energia da fonti rinnovabili), l'alta qualità degli spazi abitativi per preservare il benessere e la salute dei fruitori, una politica di zero sprechi durante la costruzione, la riduzione delle emissioni per non peggiorare i cambiamenti climatici in atto.

    In contemporanea con la conferenza Igbc 2015, si svolgevano due esposizioni: Bex Asia (che sta per Build Eco Xpo) e la prima edizione di MCE Asia, create dal leader mondiale dell'organizzazione di eventi Reed Exhibitions. E che vuol dire MCE? Mostra Convegno ExpoComfort. Le due parole in italiano campeggiavano ovunque, fra fiumi di inglese (che è la lingua principale a Singapore, fra le quattro ufficiali del Paese). Perché MCE da oltre 50 anni è la principale fiera al mondo per l'impiantistica civile e industriale, la climatizzazione e le energie rinnovabili. Ed è organizzata (sempre da Reed Exhibitions) in Italia, nel quartiere espositivo di Fiera Milano a Rho (oltre duemila espositori e 155mila visitatori da 147 Paesi nell'ultima edizione). Quest'anno MCE è arrivata a settembre a Singapore e sarà in Arabia Saudita, a Riyadh, dal 30 novembre al 2 dicembre.

    Certo, l'edizione di Singapore è stata molto più piccola di quella italiana, ma ha offerto agli espositori contatti interessanti con distributori, buyer e possibili partner nella città-Stato che rappresenta l'hub privilegiato di accesso verso l'Asia. E che sta sperimentando un'esplosione verticale di grattacieli di design forse seconda solo a quella di Londra, a giudicare dal numero di gru che si stagliano all'orizzonte. Edifici che ora, con la serie di certificazioni Green mark statali (di cui la numero 5 è solo l'ultima), sono quasi “costretti” ad avere sistemi per l'efficienza energetica e la tutela ambientale all'avanguardia, affidabili nel tempo e con manutenzione garantita negli anni (il che esclude, a detta di tanti, la maggior parte delle valvole e dei sistemi ”made in China”).Musica, questa, per le orecchie di molti imprenditori italiani, che hanno creato nel tempo aziende leader mondiali in diversi ambiti dell'impiantistica e dell'efficienza energetica. E che hanno fra i loro punti di forza non solo i brevetti e la qualità dei processi produttivi, ma anche il livello di servizio e manutenzione, l'attività di formazione di installatori e clienti, la capacità di creare soluzioni sartoriali a misura di committente. Tutte qualità che i system integrator dei grattacieli hi-tech di Singapore (ma anche altri operatori esteri) cercano come l'oro, setacciando fiere internazionali alla ricerca del fornitore giusto, senza badare tanto al prezzo unitario del prodotto.

    Questo lo sanno bene gli 11 espositori italiani presenti alla fiera MCE Asia 2015. «Basta un solo cliente nuovo “giusto” per ripagarsi la spesa dello stand e il lavoro di un anno e mezzo per essere presenti qui a Singapore; e se l'azienda malese di servizi energetici agganciata in fiera mantiene le promesse, per noi è stato un ottimo investimento», dice saggiamente Marco Budai. Ha 30 anni ed è Area sales manager di B Meters, l'azienda da 20 milioni di fatturato (stima per il 2015) fondata da papà Mauro nel 1991. Vende in giro per il mondo contatori per l'acqua e il riscaldamento ”made in Gonars” (Friuli). Il segreto? Essere stati fra i primi a investire in tecnologie wireless che consentono di installare i contatori senza rompere i muri. «Il nostro distributore di Singapore ci ha scovati a MCE a Milano e ci ha preferiti a tedeschi e turchi - dice -. Ora sono venuto in fiera a casa sua, per supportarne il lavoro e metterci la faccia», dice con orgoglio. È l'espositore più giovane e, a ben guardare, il più avveduto.

    Fuori dalla fiera MCE Asia, raggelata dall'aria condizionata, Singapore a inizio settembre si scioglieva nel caldo e nell'umidità equatoriale. Dieci giorni dopo, l'isola sbiadiva nelle nubi tossiche in arrivo dall'Indonesia. Lì, a 1.200 km di distanza, dei criminali incendiano le foreste tropicali, per far spazio alle redditizie palme da olio. Centinaia di incendi al giorno, per qualche mese all'anno (da 40 anni), monitorati dai satelliti Nasa. E che sei Paesi asiatici subiscono, con scuole chiuse, ospedali intasati, voli cancellati. Se n'è accorto anche il resto del mondo, quando il Gran Premio di F1 di Singapore ha rischiato di saltare per la scarsa visibilità.

    Con lo smog fuori controllo - e il coté di azioni legali e relazioni diplomatiche incrinate con l'Indonesia, dove bambini e madri sono stati di recente evacuati dalle zone a rischio - è evidente l'esigenza di dotare gli edifici di sistemi di controllo e purificazione dell'aria. «E le tecnologie italiane per il comfort e l'efficienza energetica sono all'avanguardia mondiale – spiega Massimiliano Pierini, managing director di Reed Exhibitions Italia, che ha organizzato con il suo team la delegazione di imprese italiane a MCE Asia -. Sono state sviluppate nel nostro Paese le tecnologie per le pompe di calore, replicate poi a livello internazionale, e sono made in Italy le ultime valvole salva-sprechi e salva-vita per gli utenti di acqua e gas».

    E i progressi costanti delle imprese tricolori sono in vetrina ogni due anni alla fiera MCE in Italia (prossima edizione dal 15 al 18 marzo 2016). «Intanto, stiamo accompagnando in aree promettenti per il business i nostri espositori più dinamici, organizzando per la prima volta edizioni internazionali della nostra biennale – spiega Eleonora Milano, MCE Abroad coordinator di Reed Exhibitions Italia -. Dopo Singapore, li porteremo in Arabia Saudita: un'occasione unica per mostrare le tecnologie italiane in un'area a forte sviluppo».

    Soluzioni già apprezzate all'estero, come testimoniano gli espositori di MCE Asia. La Coes del Gruppo Seri, ad esempio, ha venduto i tubi PhoNoFire (di scarico delle acque reflue e per gli impianti di ventilazione) all'ospedale e all'aeroporto di Singapore. Il segreto? Rallentano la propagazione di incendi, incorporando ritardanti antifiamma. «Tutto made in Pioltello (Milano) - dice Federico Agosta, area manager Far East e project manager del settore navale -. Dobbiamo spingere anche il brevetto Push-Fit, per raccordi di facile installazione e maggiore sicurezza». Rilevanza internazionale anche per Geca e Tecnocontrol del gruppo bresciano Cavagna Industrie. «Abbiamo solo quattro aziende competitor al mondo - racconta l'export manager, Aldo Olli -. I nostri sistemi per la rilevazione del gas, i regolatori, i filtri e le valvole sono all'avanguardia. Non a caso, li hanno scelti Shell e Bp». Profilo incentrato sull'export (all'86% del fatturato) anche per la bresciana Itap, specializzata in valvole per acqua e gas. «Abbiamo trovato cloni a basso costo dei nostri prodotti in Bangladesh: sulle scatole c'era scritto “Made in Lumezzane, Brescia, Cina” - dice il managing director Giuseppe Patti -. L'Asia è un mercato complicato».

    Continente asiatico ostico anche per gli emiliani di Galletti Group (settore Hvac: riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell'aria) che dal 1906 continuano a crescere (ora forti di 7 aziende, 8 impianti e 90 milioni di fatturato). L'export è al 90% del fatturato ma riguarda soprattutto Europa e Sudafrica. Il maxi-stand a MCE Asia testimonia la voglia di sfondare nel Sud-Est asiatico. Cerca i primi sbocchi in Asia anche la Comparato Nello, che realizza sistemi idrotermici (valvole motorizzate, soprattutto) dal 1968 e fattura 7 milioni. Diversi i brevetti, gli ultimi sui sistemi di contabilizzazione dei consumi che utilizzano l'elettronica e non la meccanica.

    Dimensioni simili anche per Stella welding alloys, di Albizzate (Varese). Fornisce materiali di consumo per la brasatura, la saldatura che collega i tubi di rame. Soprattutto barrette in leghe pregiate, a base argento. Dalle esportazioni arriva il 90% del fatturato «grazie a un ufficio commerciale dove si parlano correntemente sei lingue», dice la export manager e co-fondatrice Francesca Rossi. Ambizioni da grande impresa anche per 2emme clima, fondata nel 2008 da Michele Marini. Produce staffe e supporti per i condizionatori per esterni e ha un giro d'affari di tre milioni. «Ma già esportiamo in Gran Bretagna, Francia, Belgio, Australia e Nuova Zelanda», dice Marini, che ammirando i grattacieli di Singapore all'uscita della fiera e patendo l'alto tasso di umidità esclama: «Ce n'è di lavoro da fare qui, per noi italiani specializzati nel comfort ambientale».

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