Partenza in salita per la nuova Firema, azienda meccanico ferroviaria con 500 dipendenti che, dopo 5 anni di amministrazione straordinaria, a luglio è stata rilevata dalla cordata composta dagli indiani di Titagarh Wagons (90%) e dall’italiana Adler Plastic (10%): le commesse «inceppate» con la regione Campania provocano un ritardo di oltre un mese sulla tabella di marcia che gli investitori si erano posti in estate.
Dettagli emersi martedì pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico, dove si è tenuto un incontro per fare il punto sul percorso definito dall’accordo sottoscritto da azienda e sindacati il 3 luglio, cui hanno preso parte la newco Tfa, il commissario straordinario Ernesto Stajano, le delegazioni di Fim, Fiom e Uilm nazionali e territoriali. La nuova società al tavolo ha dichiarato di avere riscontrato una serie di difficoltà in fase di avvio delle attività, dovute all’esitazione di molti fornitori. Situazione che, in ogni caso, starebbe evolvendo positivamente nelle ultime settimane, come ricostruiscono Rosario Rappa di Fiom e Luca Colonna di Uilm (secondo quest’ultimo «ci sono difficoltà ma con le commesse Sepsa ed Eav e la firma della Cigs si può ripartire»). Tfa ha inoltre evidenziato ritardi nell’avvio delle commesse – essenziali per la riassunzione della gran parte dei lavoratori diretti - per l’holding di trasporti della regione Campania Eav. Intoppi che sarebbero anche questi in via di risoluzione. Si lavora anche per ricucire i rapporti con AnsaldoBreda, società la cui partnership nel corso degli anni è stata fondamentale per Firema. Il commissario Stajano ha fornito garanzie sul percorso di ammortizzatori sociali a sostegno del rilancio dell’azienda. Non sono insomma mancati i contrattempi nel progetto industriale che dovrebbe articolarsi in tre business unit: treni (a Caserta e Milano, con attività quali regionali, Tpl, metro leggere e pesanti, locomotive di trazione e manovre, alta velocità), trazione e equipaggiamenti elettrici (a Milano e a Tito, con segmenti quali trazione, equipaggiamento e segnalamento), servizi e manutenzioni (a Spello e nei cantieri per manutenzione, full service flotte e cantieristica). Titagarh stima investimenti non inferiori a 20 milioni nei prossimi 3/5 anni. L’accordo di luglio prevede l’assunzione a tempo indeterminato, da parte della newco, di 340 addetti. Per un massimo di 80 si profilano contratti a tempo determinato, in più si prevedono tagli alla retribuzione accessoria dal 6 al 12 per cento.
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